“L’Ente camerale, nell’ambito delle sue competenze istituzionali di osservatorio della realtà economica del territorio” ha detto il presidente della Camera di Commercio di Chieti Silvio Di Lorenzo “ha avviato una collaborazione con la Camera di Commercio di Torino per monitorare il settore autoveicolare abruzzese, considerata l’importanza che esso riveste per l’economia in termini di occupazione, valore del fatturato e delle esportazioni. Un approfondimento della filiera abruzzese è sicuramente necessario per poter disporre di una base conoscitiva per l’ingegnerizzazione e la promozione di iniziative atte allo sviluppo della filiera. I risultati dell’indagine rilevano una filiera che, seppur messa sotto pressione dal continuo calo della produzione nazionale e continentale, riesce a reagire trovando le risorse per intercettare nuove fonti di ricavi. In Abruzzo oltre a registrare, rispetto al dato nazionale, una più elevata diversificazione di prodotto sono presenti alte specializzazioni, quali la fornitura al mercato del ricambio, ma soprattutto gli allestimenti ai veicoli commerciali e industriali. In tale ambito l’Abruzzo, infatti, è la quinta regione in Italia per numerosità di attori, la prima del centrosud. I dati confermano che l’automotive abruzzese è un comparto importante per l’economia del territorio e con la realizzazione del Campus dell’Innovazione Automotive si svilupperanno, qui in Abruzzo, nuove competenze e tecnologie”.
La Camera di Commercio di Torino già da quindici anni realizza l’Osservatorio sulla filiera autoveicolare italiana, uno strumento conoscitivo unico nel panorama italiano, volto a monitorare le linee di tendenza, i principali fattori evolutivi e le caratteristiche peculiari di questo settore rispetto agli altri mercati di produzione.
“Negli ultimi 10 anni, nonostante la crisi, il mercato dell’auto è cresciuto – ha rimarcato Filippo Chiesa della società Step Ricerche – è un settore che non è calato con una forte richiesta con la grande volontà di mobilità. Negli ultimi anni la geografia industriale è cambiata, sta cambiando a vantaggio dell’Asia dove hanno voluto puntare sull’auto che garantisce fatturati che altri settori non garantiscono. Il 2012 ha confermato queste tendenze, solamente in Europa la domanda stagna, solo nei primi mesi del 2012 si sono perse 800 mila immatricolazioni. Sono numeri importanti che non ci devono far dimenticare i dati di fondo che vedono l’Europa attiva nel mercato dell’auto. L’Italia e la Germania sono gli unici due Paesi che hanno tenuto degli standard produttivi. In Abruzzo si è creata una filiera importante. I successi arrivano attraverso la qualità. La concorrenza non viene battuta attraverso la politica e i costi, bisogna puntare sulla ricerca e sull’innovazione. Quello che si sta cercando di fare in Italia è di uscire dai confini aziendali. Il futuro si deve creare attraverso l’innovazione e lo sviluppo, questo vale a livello nazionale ed internazionale. L’Abruzzo ha tutte le carte in regola per soddisfare sia la domanda estera che nazionale”.
Per quanto riguarda i risultati, il contesto internazionale e la crescita della produzione nel 2011. Nel 2011, la produzione di autoveicoli nel Mondo ha avuto una variazione positiva +3,2%, che ha permesso di raggiungere la soglia degli 80 milioni di unità prodotte. Nel complesso, la produzione europea è cresciuta del 6,6%, mentre quella italiana ha ceduto il 5,7%, per un totale di 790mila autoveicoli assemblati. Questa dinamica aggregata nasconde risultati opposti dei diversi comparti: la produzione di autovetture ha subito una frenata pari al 15,3%, così come quella degli autobus (-22,7%); al contrario i settori dei veicoli commerciali (+14,5%) e industriali (+20,1%) hanno dato seguito ad una ripresa iniziata nel 2010. Nel 2011 il distretto abruzzese cresce del 14,7%, superando i 4 miliardi di fatturato. Grazie alla dinamica positiva nella produzione dei veicoli commerciali leggeri in Italia, nel Mondo (+7%) e in Europa (+22,1%) il cluster abruzzese nel 2011 ha aumentato i ricavi del 3,5%, pareggiando la media della filiera della fornitura nazionale composta da 2.489 società di capitali. Se invece si comprendono anche i fatturati delle due teste di filiera (Sevel e Honda), la variazione dei ricavi nel 2011 rispetto al 2010 è maggiore ed arriva a un +14,7%, con un fatturato di filiera che nel suo complesso supera i 4 miliardi di euro. Le imprese abruzzesi esattamente come la maggior parte di quelle italiane sono dunque riuscite a intercettare i trend in crescita.
“Noi dobbiamo cercare la ricerca e lo sviluppo legati all’automotive – ha detto il presidente di Confindustria Chieti, Paolo Primavera – qui in Abruzzo dovremmo portare l’innovazione e la ricerca che farebbero in modo che si porti occupazione e si possa ampliare l’automotive, questa è la vera scommessa. Il progetto dell’automotive è stato considerato come uno dei progetti più innovativi a livello nazionale”.
Francesco Rapino