Questo grave aumento è occasione di approfondimento nel congresso “Nuove prospettive in Pneumo-Allergologia Pediatrica” che si svolgerà venerdì e sabato a Chieti, all’Università G. d’Annunzio, organizzato dal professor Francesco Chiarelli, direttore della Clinica Pediatrica dell’Università di Chieti, e dalla dottoressa Sabrina Di Pillo, responsabile del Servizio Regionale di Allergologia e Fisiopatologia Respiratoria della Clinica Pediatrica di Chieti.
Il convegno si incentrerà sui più recenti protocolli diagnostici, terapeutici e di prevenzione relativi a malattie respiratorie ed allergie alimentari. Si tratta di un importante momento di confronto sui problemi del bambino allergico nella sua globalità tra esperti di allergologia e fisiopatologia respiratoria pediatrica, pediatri di famiglia ed allergologi pediatri, con lo scopo di individuare gli interventi preventivi più idonei e i comportamenti più sicuri per la vita del bambino e la serenità delle famiglie, oltre a ottimizzare gli strumenti di diagnosi e terapia delle malattie allergiche. L’atopia permane per tutta la vita ma l’organismo del bambino allergico può raggiungere la tolleranza nei confronti della sostanza alla quale è allergico (specie per i principali alimenti come latte e uovo) anche nel corso dei primi anni di vita; il controllo periodico dello specialista, su consiglio del pediatra, consentirà di monitorare tramite i test allergologici, i test di provocazione orale e le prove di funzionalità respiratoria il controllo delle malattie allergiche. Inoltre è documentato che solamente ottenendo un buon controllo dell’asma si può abbattere il rischio di riacutizzazioni, di eventi avversi legati all’uso inadeguato di farmaci, l’accesso “urgente” dal pediatra, l’uso di farmaci “di emergenza”, i veri momenti “rischiosi” nella storia dell’asma. Se l’asma non è in controllo ottimale generalmente ci sono dei motivi che possono sfuggire ad un primo giudizio: comorbidità, abitudini di vita che incidano sull’andamento della malattia o sulla risposta ai farmaci, la non corretta o non continuativa adesione alla terapia. Al bambino che ha già sofferto di reazioni molto gravi a contatto dell’alimento o del farmaco allergizzante o a seguito di punture di insetti, inoltre, deve essere garantita la fornitura gratuita del farmaco salvavita per prevenire lo shock anafilattico, che deve essere sempre disponibile e somministrata immediatamente al bisogno; va periodicamente istruito (sia il bambino che la sua famiglia) sull’uso dello strumento e sui successivi provvedimenti di pronto intervento. Ed infine è importante che i bambini allergici ed asmatici abbiano il diritto di vivere la scuola, lo sport e i momenti ricreativi, sotto il controllo di personale addestrato nello specifico, con la serenità e la spensieratezza tipica della loro età.