“Appena allestito il banchetto – hanno spiegato i rappresentanti dell’Arcigay provinciale di Chieti – ci sono stati alcuni commenti dal tono denigratorio pronunciati da un ristretto gruppo di anziani seduti al bar di fronte, in particolare uno ha detto (in dialetto) ‘Hai visto cosa c’è scritto lì?’ con fare disgustoso; inoltre siamo stati accolti da volantini di Forza Nuova (‘L’Italia ha bisogno di figli non di omosessuali’) apparsi il giorno stesso e in modo non autorizzato, palesemente offensivi nei confronti delle personei omosessuali. Quindi l’aria che si respirava inizialmente era un po’ tesa perché pensavamo di trovarci davanti un muro di omofobia popolare. A dispetto di quanto pensavamo, tuttavia, diverse persone hanno mostrato interesse per l’argomento, non solo quelle cui veniva dato il volantino, ma anche molte altre che si sono fatte avanti di loro spontanea volontà, esprimendoci appoggio ed apprezzamento e chiedendoci se fosse in atto una raccolta firme per promuovere l’iniziativa, perché in tal caso avrebbero contribuito apponendo il proprio nominativo. Altri si sono informati sui progetti futuri e sull’attività territoriale svolta (banchetti informativi e attività nelle scuole), sottolineando la necessità di eventi come questi in contesti così piccoli. Nonostante la risposta della città sia stata in linea generale positiva ed entusiasta (tra cui l’accoglienza manifestataci dall’assessore alla cultura della città), non sono mancate le perplessità e le facce contrariate di alcuni e le reazioni bizzarre di altri: un uomo, passando, alla richiesta ‘Le posso lasciare un volantino?’ ha persino evidenziato ‘Sono un padre di famiglia!’ come se questo lo escludesse dall’accettare le persone gay ed i loro diritti. Nonostante le difficoltà incontrate, come l’autofinanziamento e l’organizzazione, abbiamo messo da parte i timori e la timidezza e siamo scesi in strada per far valere i nostri ideali e diffondere un messaggio di uguaglianza e rispetto, a favore di una piena parità di diritti. Ripagati dalla tanta positività delle persone incontrate – hanno concluso i rappresentanti dell’Arcigay – la nostra volontà di agire è cresciuta e siamo ancora più convinti che ognuno nel proprio piccolo può fare tanto, persino con un semplice volantinaggio per le strade di un piccolo paese italiano, mettendo in discussione anche i proprio pregiudizi verso il luogo in cui si vive”.