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L’Avis Chieti premia le Croci d’Oro

Chieti. Sabato 16 giugno, nella sala Eden del complesso Sant’Anna di via Garibaldi ad Ortona, ci sarà la “Giornata dell’orologio delle Croci d’Oro”. L’evento è organizzato dall’Avis della provincia di Chieti in occasione della giornata mondiale della donazione del sangue che sarà celebrata domani.

Un riconoscimento verso quei cittadini che hanno dedicato una vita alla donazione del sangue e che hanno superato la soglia delle cento donazioni, permettendo all’Avis provinciale di raggiungere cifre ragguardevoli nella donazione in favore della popolazione della provincia teatina, mostrando un grande esempio di altruismo e generosità.

Questa mattina l’iniziativa è stata presentata in Provincia, alla presenza del presidente provinciale dell’Avis Sergio Di Tizio e del vice Francesco Paolo Spadaccini. Presenti anche Stefano Calabrese del Centro Trasfusionale del Policlinico di Chieti e il vicepresidente della Provincia Antonio Tavani. Saranno premiate 49 Croci d’Oro, tra cui 31 cittadini di Ortona, 7 di Chieti, 4 di Guardiagrele, 2 di Francavilla al Mare, 2 di Casoli, 1 di Atessa, 1 di Vasto ed 1 di San Salvo.
“Si tratta di cittadini di tutte le estrazioni sociali, di tutti i mestieri, di tutte le categorie” ha detto Di Tizio “con in comune una sensibilità alle necessità di chi sta male e una forte volontà di far qualcosa di concreto. Per 40 anni, da quando è iniziato il lungo cammino della associazione provinciale dell’Avis, hanno dato senza interruzione il loro sangue. Sono stati eroi del mantenimento poiché hanno consentito di mantenere, senza stravolgimenti estemporanei, appelli, crociate, una presenza costante e continua, tale da consentire di gestire e pianificare tutte le attività trasfusionali di quarant’anni. Queste persone hanno garantito il diritto alla sopravivenza di tante altre persone: quale società si può definire civile se non garantisce questo diritto? Queste persone hanno donato con continuità, in silenzio e gratuitamente ed è questa la cultura che vogliamo diffondere”.