Chieti. Per la prima volta in Abruzzo, l’unità di Aritmologia dell’ospedale di Chieti ha impiantato in un paziente una nuova tipologia di defibrillatore cardiaco, compatibile con l’uso della risonanza magnetica nucleare. Finora i pazienti portatori di dispositivi cardiaci non potevano essere sottoposti a tale esame.
L’unità operativa teatina, di cui è responsabile il dottor Enrico Di Girolamo, è tra le prime al mondo a utilizzare i nuovi defibrillatori cardiaci impiantabili Lumax 740 Biotronik, che tra l’altro garantiscono ai pazienti affetti da aritmie ventricolari maligne (o a rischio di tale patologia), un’estesa longevità del dispositivo e la possibilità di controllo remoto da parte degli specialisti. L’impianto è stato eseguito dal dottor Di Girolamo insieme al dottor Cicchitti e agli infermieri di sala D’Agostino e Muffo. “L’innovativo sistema adottato, denominato ProMRI® – spiega Di Girolamo – è un importante traguardo per i pazienti che necessitino di un dispositivo cardiaco impiantabile. Finora era precluso l’utilizzo dell’Imaging a risonanza magnetica (MRI), nonostante questa possa risultare cruciale nella diagnostica e nella terapia di pazienti in serie condizioni cliniche, quali tumori, ictus e altre patologie neurologiche o ortopediche. La fruibilità dell’esame MRI è molto importante e lo diventerà sempre più in futuro: la risonanza magnetica, infatti, garantisce una qualità superiore delle immagini e non richiede nessuna esposizione alle radiazioni ionizzanti. Questi nuovi dispositivi rappresentano il futuro”.
I nuovi defibrillatori sono dotati di meccanismi e materiali che non risentono del campo magnetico generato dalla risonanza magnetica nucleare e, soprattutto, di elettrocateteri in grado di disperdere il calore in eccesso generato durante la metodica stessa. Decine di milioni di pazienti hanno bisogno ogni anno di essere sottoposti a una risonanza magnetica nucleare, assai utile nella diagnosi di patologie dei tessuti molli (cervello, cuore, polmoni). L’intenso campo magnetico che si genera è potenzialmente pericoloso per i pazienti portatori di pacemaker o defibrillatori convenzionali, in quanto potrebbe provocare perdite di funzione del sistema, con potenziale arresto cardiaco, aritmie ventricolari maligne, eccessivo incremento di calore all’interno del cuore. I nuovi dispositivi adottati a Chieti sono anche in grado di trasmettere al medico tutti i dati diagnostici registrati, in modo continuo e completamente automatico, mediante il sistema Home Monitoring®. “Grazie a questa tecnologia – conclude Di Girolamo – il medico può intervenire tempestivamente e il paziente, a sua volta, si sente più tranquillo, sapendo di essere continuamente monitorato, con notevoli vantaggi in termini di qualità della vita”.