La vicenda risale al novembre 2009, quando i carabinieri del Nucleo Anti Sofisticazioni sequestrarono dei farmaci scaduti utilizzati come terapia sostitutiva degli oppiacei. Il 23 gennaio scorso la donna, difesa dall’avvocato Augusto La Morgia del foro di Pescara, è stata condannata insieme al fratello Vittorio, suo vice al Sert, a una pena patteggiata di 1 anno e 10 mesi di reclusione per i reati di peculato, concussione e truffa aggravata ai danni dello Stato.