Il Governo, ascoltando le ragioni delle rappresentanze balneari, ha confermato la chiusura della procedura d’infrazione europea n° 2008/4908, conosciuta come Direttiva Bolkestein, dando credito all’ipotesi, tutta da attuare, di FederBalneari: apertura del mercato dal 2013 per tutte quelle aree demaniali attualmente non impegnate da concessioni demaniali marittime.
La deroga alla direttiva Bolkenstein, ha spiegato il numero uno di Federbalneari Italia – non e’ automatica, i bisognerà lavorare bene prossimi 24 mesi, ma non c’è da dimenticare la specificità dell’Italia, il Paese con il numero più alto di coste marittime tra i Paesi europei. Abbiamo 8.000 km di spiagge non ancora impegnate da concessioni demaniali marittime.
FederBalneari Italia nei prossimi incontri si batterà affinchè tutte gli attuali concessionari che in Italia hanno scadenza nel 2015, circa 30.000, possano essere esclusi dal Bando di Gara, rinnovando il proprio diritto dai 6 a 20 anni in funzione dei programmi di investimento che dovranno proporre.
Siamo soddisfatti perché da parte del Governo – ha spiegato Renato Papagni – è venuto un forte impegno per collaborare con l’Ue. Le coste italiane hanno molti spazi da mettere ancora all’evidenza pubblica, visto che le attuali imprese balneari occupano soltanto il 25% degli spazi a disposizione.
Era alta la preoccupazione di tutte le rappresentanze balneari che hanno espresso il disagio per il delicato momento, data la congiuntura politica economica, manifestando sotto il Palazzo di Via della Stamperia con fischietti, tamburi e striscioni.
Il Presidente Papagni ha infine salutato con favore l’impegno del Governo per liberalizzare il settore. La crescita del comparto turistico balneare deve partire dalla collaborazione tra gli attuali balneari ed il Governo.
Ora che la procedura d’infrazione con l’UE, che contesta i titoli di rilascio delle concessioni demaniali marittime sta per concludersi, possiamo dialogare finalmente con l’Europa.