Il gran via vai di camion e betoniere con il noto campeggio all’interno della riserva naturale aveva insospettito alcuni cittadini che, per mezzo del locale WWF, hanno attivato il Reparto Operativo Aeronavale della Gdf, incaricato a livello regionale, di eseguire le indagini in materia ambientale.
L’indagine, coordinata da Maria Domenica Ponziani, è stata resa particolarmente difficoltosa dalla analisi di più normative di riferimento che consentivano agli amministratori della società di alzare una cortina fumogena, di apparente legalità, con la quale davano giustificazione ad una fittizia procedura per il risanamento conservativo dell’esistente, mentre di fatto avevano realizzato una struttura totalmente nuova ed in cemento armato.
L’area, sebbene di proprietà, ricade infatti in una zona vincolata per legge, sia dal punto di vista paesaggistico ambientale (in quanto compresa entro i 300 metri dal mare), sia perché posta all’interno della Riserva Naturale, per giunta prossima al demanio marittimo.
La realizzazione ha comportato la violazione della normativa a tutela del demanio, dei vincoli paesaggistici ambientali e di quella disciplinante le costruzioni nelle zone sismiche.
La Guardia di Finanza, attraverso le sue pattuglie e i suoi elicotteri, sta effettuando un attento monitoraggio del Parco della Costa Teatina, affinché non venga compromesso con abusi edilizi nel corso della sua definitiva istituzione.