Il ferito, secondo quando riferito dall’ANSA, è uno dei fratelli di Emanuele Cipressi, il 25enne che il 9 ottobre scorso con un coccio di vetro alla gola ferì a morte Fausto Di Marco, 40enne teatino, davanti ad un circolo privato sempre a Chieti Scalo. L’uomo è ancora in carcere con l’accusa di omicidio volontario. Ma fra l’accoltellamento di questa notte e l’omicidio non ci sarebbe alcun collegamento.
Secondo quanto stanno ricostruendo gli uomini della Mobile teatina, infatti, la notte scorsa ci sarebbe stato un iniziale scambio di frasi per futili motivi legato a sguardi non graditi fra la vittima, Cristian Cipressi, e uno dei tre aggressori, con quest’ultimo che avrebbe pronunciato una frase come “che hai da guardare”.
Dello stesso tenore la risposta della vittima e di lì una iniziale colluttazione a due. Subito dopo sono intervenuti altri due giovani avventandosi su Cipressi che, una volta ferito, ha urlato ”mi hanno insaccato”. Quindi i tre aggressori, che avrebbero palesato un accento napoletano, si sono allontanati, in un primo momento sicuramente a piedi, facendo perdere le proprie tracce.
Fra le testimonianze raccolte dalla Mobile quella della ragazza che era in compagnia di Cipressi e che non era l’oggetto degli sguardi, e di un vigilante in servizio da qualche giorno davanti al bar il quale, in un primo momento, era riuscito a bloccare uno degli aggressori che poi si è divincolato ed è fuggito. A quanto pare, invece, non ci sarebbero immagini riprese da telecamere di videosorveglianza.
La Mobile sta indagando anche per accertare se ci sono connessioni fra questo fatto e un incidente stradale, verificatosi sempre nella notte ma nella parte alta della città, dove un’auto con tre giovani a bordo è uscita di strada, ha abbattuto un muretto una ringhiera di protezione ed è finita su un balcone di un abitazione a piano terra. L’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Chieti Lucia Campo.