Così, ieri mattina, di buon ora, mi sono messo davanti al PC per trasferire, sul sito, i dati che avevo, prudentemente, già inserito sul modulo cartaceo. E qui iniziano i problemi: dopo sette tentativi nell’arco della mattinata e un paio del pomeriggio, tra messaggi di errore, attese estenuanti, blocchi improvvisi della procedura, ho dovuto desistere.
Poi, girovagando su internet, ho scoperto che il sito dell’ISTAT è “andato in palla” per i troppi accessi. Troppi accessi? Ma non si auguravano che il 50% degli italiani usassero il sito? E che pensavano, che ci saremmo messi uno alla volta, di mezz’ora in mezz’ora, a compilare il questionario, per non intasare la rete?
L’ISTAT comunica che sono stati raggiunti picchi di 500.000 accessi contemporanei, un’affluenza che ha creato problemi nella rete: “il grande afflusso di utenti ha creato di conseguenza rallentamenti e difficoltà di accesso – dichiara l’istituto di statistica – Telecom sta già al lavoro per aumentare la potenza del sistema installato. Si ricorda, comunque, che per compilare e restituire il questionario online, come pure nelle altre modalità previste della riconsegna agli uffici postali e ai centri comunali di raccolta, c’è tempo fino alla fine dell’anno in corso”.
Comunque una bruttissima figura che ha fatto infuriare più di un utente, che diligentemente aveva previsto di adempiere agli obblighi statistici nella giornata di oggi. Chi non aveva previsto, sorprendentemente, che il sito sarebbe saltato è stata l’ISTAT che cerca di porre riparo inserendo, sul sito l’avviso “Moltissimi cittadini stanno compilando il questionario del censimento 2011 via Internet, e ciò potrebbe causare momentanei rallentamenti e difficoltà nell’accesso” e rende noto che per avere informazioni si può contattare il numero verde gratuito 800.069.701.
Da sottolineare che la mancata compilazione e riconsegna del questionario comporta una sanzione fino a 2.000 euro. Per l’inefficienza dell’ISTAT, invece, non sono previste sanzioni.