“C’è un rinnovato entusiasmo ed una rinnovata operatività – ha affermato Angelo De Cesare della De Cesare Ing. Ulrico srl – del gruppo giovanile isituitosi nel 1992. Questo gruppo in passato ha avuto grande prestigio ed è diventato negli anni tra i più importanti e con un numero di iscritti tra i più alti d’Italia. Un anno fa c’è stata l’elezione di Marcello Luciani ed abbiamo proceduto al finanziamento di questo organismo. La presidenza ha visto il ritorno a Chieti. Sotto la gestione Primavera c’è grande vitalità e c’è stata l’organizzazione del convegno insieme a Federico De Cesare”.
Federico De Cesare succede a Marcello Luciani che il 29 giugno scorso è stato nominato presidente dell’ANCE Giovani Regionale, alla guida del Gruppo Abruzzese, Nel corso dell’Assemblea, il neoeletto presidente De Cesare ha tracciato le linee guida del suo programma di lavoro: crescita in termini di iscritti del Gruppo Giovani ANCE, formazione manageriale e tecnica connessa al settore costruzioni, passaggio generazionale e diffusione di vera cultura imprenditoriale e associativa in sinergia con i senior dell’ANCE. Il primo intervento ufficiale in qualità di presidente, sarà domani, mercoled’ 13 luglio, in occasione del convegno “We love glocal minds” organizzato con i Giovani Imprenditori. Il presidente Federico De Cesare, figlio dell’arch. Angelo De Cesare, presidente del Comitato Mezzogiorno e Isole dell’ANCE Nazionale, diviene di diritto vicepresidente del Comitato Mezzogiorno Edil – ANCE Chieti.
“Questo – ha spiegato il neopresidente Giovani Confindustria Chieti, Riccardo D’Alessandro – rappresenta un po’ l’evento principale dell’anno per noi giovani imprenditori che rappresenta un po’ il nuovo corso. Quando si uniscono le forze, si raggiungono meglio gli obiettivi prefissati. Diamo attenzione al tema della fuga dei cervelli che c’è già da diverso tempo, ma nella stampa, da un anno a questa parte, se ne parla in modo sempre più insistente. Il dato più allarmante è che molti giovani appena laureati non provano nemmeno a cercare lavoro perchè sono sfiduciati. Molti cercano di espatriare per vedere realizzate le lor ambizioni. Noi non vogliamo che questa problematica si perpetri nel futuro. Cerchiamo di trovare un rimedio prevalentemente sotto il profilo fiscale”.
Francesco Rapino