Gli inquirenti hanno documentato le prolungate assenze dal lavoro dei due medici, definite “economicamente apprezzabili” in quanto i due svolgevano altre attività di carattere professionale durante le assenze. “I due hanno chiesto anche ad alcuni pazienti del Sert di firmare attestazioni di stima e apprezzamento circa il servizio prestato dai medici in cambio di prestazioni che invece erano loro dovute”, ha spiegato nel corso della conferenza stampa il dirigente della Polizia di Stato, Katia Basilico. Le indagini hanno inoltre documentato l’utilizzo del telefono del Sert per centinaia di telefonate su rete fissa e mobile non inerenti l’ufficio. La Levante è accusata di falso in atto pubblico per aver cercato di ottenere per i propri familiari prestazioni sanitarie esenti da ticket. Inoltre la dottoressa Levante avrebbe prestato attività da libera professionista in un’altra struttura sanitaria pubblica durante un’assenza per malattia regolarmente retribuita dall’Asl. Le indagini sono state svolte dalla polizia giudiziaria presso la Procura di Lanciano con l’ausilio di pedinamenti e riprese video. Al momento della notifica della custodia cautelare sono stati trovati e sequestrati nelle case dei fratelli Levante alcuni medicinali riportanti la dicitura “per uso ospedaliero”.