La vittima ha fatto l’amara scoperta in maniera casuale: la moglie di un amico, navigando su internet, era stata contattata da un utente che si presentava appunto con il profilo di I.B., corredato dai suoi dati anagrafici (reali) e da una foto (reale). Attraverso un motore di ricerca, si è scoperto che lo stesso profilo era stato caricato anche su altri siti.
Tramite alcuni amici, poi, I.B. è riuscita ad individuare il responsabile, un suo conoscente, che in un primo momento ha negato, ma poi ha confessato, via sms, chiedendole di non denunciarlo all’autorità giudiziaria. Una delle foto, che la ritraeva ad un matrimonio, era stata sottratta dall’uomo in casa della donna, durante una delle sue tante visite.
Da successivi riscontri è emerso che già nel 2004 l’amico aveva utilizzato il nome della donna sul forum di un altro sito cittadino, spacciandosi per lei e contattando, anche con apprezzamenti pesanti e spinti, altri utenti.
I.B. avrebbe anche ricevuto sul suo telefono di casa una chiamata da un utente di un sito di messaggistica, in cui le veniva esplicitamente richiesto un appuntamento.
A nulla sono serviti appelli e suppliche: l’uomo è stato denunciato e i reati ipotizzati sono furto, diffamazione e sostituzione di persona.