Stando a quanto scritto da Bergamo, sul tratto dell’autostrada adriatica che attraversa il territorio abruzzese, i tassi di incidentalità rilevati sarebbero inferiori a quelli registrati sulla rete nazionale. Non solo. I valori si sarebbero ridotti nell’ultimo quinquennio di oltre il 20% per quanto riguarda gli incidenti con conseguenze alle persone e di oltre il 50% per gli incidenti mortali.
“Le caratteristiche piano-altimetriche del tracciato e della sezione autostradale, a cui lei fa riferimento” si legge nella lettera di risposta “sono legate all’epoca in cui l’autostrada è stata realizzata e, come risulta dall’andamento dell’incidentalità, tali parametri non hanno alcun effetto negativo sulla sicurezza dell’infrastruttura autostradale di cui trattasi. Per quanto attiene ai livelli di traffico, si fa presente che sul tratto abruzzese dell’autostrada adriatica si registrano flussi veicolari molto inferiori rispetto a quelli delle tratte dell’arteria su cui Autostrade per l’Italia è già intervenuta o sta intervenendo con lavori di ampliamento. D’altra parte, anche i livelli di servizio sui singoli tratta abruzzesi dell’A14 evidenziano situazioni critiche molto contenute o del tutto assenti: i picchi nel flusso veicolare si verificano solamente nei fine-settimana estivi, in particolare nel mese di agosto; gli eventuali fenomeni di saturazione si riscontrano solamente per poche ore nel corso dell’anno”.
Insomma, per Bergamo si tratta di una situazione che non è tale da giustificare nel breve-medio termine un intervento di ampliamento, il cui costo, tra l’altro, sarebbe molto elevato (circa 20 milioni di euro a chilometro) e, come sottolinea il responsabile, “distoglierebbe risorse da opere di carattere prioritario.
Alla lettera del responsabile, Di Giuseppantonio ha dichiarato la sua insoddisfazione. “Comprendo le ragioni di Autostrade per l’Italia” è stato il suo commento in merito, “ma non le condivido in alcuna maniera: non è possibile liquidare un problema di sicurezza, che più volte è emerso lungo il tratto abruzzese dell’A14, con la presentazione di statistiche che dimostrano solo che ci sono meno incidenti, ma che non tengono in dovuto conto le difficoltà e le caratteristiche del piano autostradale che decine di migliaia di automobilisti percorrono ogni settimana. Da diversi anni, prima come sindaco di Fossacesia, poi come vicepresidente nazionale dell’Anci, ho evidenziato come la realizzazione della terza corsia lungo tutto il tratto abruzzese dell’autostrada adriatica fosse una delle priorità assolute per la viabilità regionale, non solo in termini di sviluppo e di miglioramento delle infrastrutture, ma soprattutto per garantire una maggiore sicurezza a quanti percorrono un’arteria ormai divenuta fondamentale per il traffico turistico e commerciale nord-sud. Anche lo scorso anno ho chiesto che si valutasse la possibilità di effettuare urgenti interventi sul tratto abruzzese dell’A14 in seguito ad un gravissimo incidente che ha coinvolto numerosi veicoli tra i caselli di Lanciano e Val di Sangro, frazione tra le più pericolose, poiché caratterizzata da continui saliscendi e viadotti stretti e difficili, con mancanza, per diversi chilometri, della corsia di emergenza. È inaccettabile che l’Abruzzo sia escluso da qualsiasi intervento migliorativo della rete autostradale in considerazione del fatto che la regione è meta di turismo in continua espansione e cerniera naturale per tutti coloro che scelgono le regioni meridionali per le loro vacanze, nonché sede della più grande zona industriale del centro-sud, in Val di Sangro, che movimenta decine di migliaia di mezzi pesanti. Sono pertanto del tutto insoddisfatto della risposta di Autostrade per l’Italia e ho replicato loro con una lettera nella quale chiedo che almeno venga predisposto uno studio di fattibilità relativo alla predisposizione della terza corsia nel tratto abruzzese dell’A14. Tuttavia, questo non è un segnale di resa, poiché la mia battaglia per questo ampliamento non si interromperà con questa comunicazione burocratica da parte della società che gestisce l’autostrada”.
La risposta a Camillo D’Alessandro di Tavani, Sisti e Di Rito. “Mi stupisce che il consigliere regionale Camillo D’Alessandro non segua con l’attenzione che dovrebbe il paziente e diuturno lavoro che il presidente Di Giuseppantonio e la sua giunta svolgono sulle istituzioni e gli enti centrali per il bene del nostro comune territorio”. Così il vicepresidente ed Assessore alla Viabilità, Antonio Tavani, commenta l’intervento del capogruppo del Pd in Consiglio regionale in merito alla risposta di Autostrade per l’Italia all’appello della Provincia di Chieti sulla terza corsia dell’A-14. “Basterebbe sfogliare rapidamente” ha proseguito Tavani “una qualsiasi rassegna stampa dei mesi scorsi per accorgersi di quante volte il presidente, io, altri assessori, dirigenti e funzionari provinciali siamo andati di persona a Roma per sollecitare la risoluzione dei problemi segnalati formalmente attraverso lettere ufficiali. Sulla terza corsia, poi, nessuno ha fatto più del presidente Di Giuseppantonio, fin da quando era sindaco di Fossacesia e vicepresidente nazionale Anci. Proprio per questo siamo rimasto amareggiati della risposta della società che ha liquidato la questione solo attraverso fredde statistiche, che non descrivono, né possono mai farlo, la realtà dei fatti così come la viviamo e percepiamo sul territorio”.
“Non abbiamo mai fatto i notai” aggiunge il capogruppo del Pdl in Consiglio provinciale, Paolo Sisti, “anzi abbiamo sempre bussato insistentemente a Roma per far avere al nostro territorio quel che gli spetta: come per la terza corsia, così per i fondi Fas, per la Via Verde della Costa dei Trabocchi, per i crediti che vantiamo dal Ministero dell’Interno, per il Campus Automotive e l’elenco potrebbe continuare. Tutta la coalizione che sostiene il presidente Di Giuseppantonio ha supportato attivamente la sua attività di intermediazione con le istituzioni e gli enti”. “Piuttosto” chiosa il capogruppo dell’Udc in Consiglio provinciale, Gianni Di Rito “ci spieghi Camillo D’Alessandro cosa ha fatto il Partito Democratico per sostenere le nostre battaglie, ed in particolare proprio quella per la terza corsia dell’A-14: dobbiamo forse pensare che sol perché a proporre questi temi è un presidente sostenuto dal centrodestra, il suo partito non ritiene di appoggiare una lotta sacrosanta, che va a beneficio di tutti gli abruzzesi?”.
La maggioranza contro D’Alessandro. “Mi stupisce che il consigliere regionale Camillo D’Alessandro non segua con l’attenzione che dovrebbe il paziente e diuturno lavoro che il presidente Di Giuseppantonio e la sua giunta svolgono sulle istituzioni e gli enti centrali per il bene del nostro comune territorio”. Con queste parole il vicepresidente ed assessore alla Viabilità, Antonio Tavani, commenta l’intervento del capogruppo del Pd in consiglio regionale in merito alla risposta di Autostrade per l’Italia all’appello della Provincia di Chieti sulla terza corsia dell’A14.
“Basterebbe sfogliare rapidamente – ha proseguito Tavani – una qualsiasi rassegna stampa dei mesi scorsi per accorgersi di quante volte il presidente, io, altri assessori, dirigenti e funzionari provinciali siamo andati di persona a Roma per sollecitare la risoluzione dei problemi segnalati formalmente attraverso lettere ufficiali. Sulla terza corsia, poi, nessuno ha fatto più del presidente Di Giuseppantonio, fin da quando era sindaco di Fossacesia e vicepresidente nazionale Anci. Proprio per questo siamo rimasto amareggiati della risposta della società che ha liquidato la questione solo attraverso fredde statistiche, che non descrivono, né possono mai farlo, la realtà dei fatti così come la viviamo e percepiamo sul territorio”.
“Non abbiamo mai fatto i notai – ha aggiunto il capogruppo del Pdl in Consiglio provinciale, Paolo Sisti – anzi abbiamo sempre bussato insistentemente a Roma per far avere al nostro territorio quel che gli spetta: come per la terza corsia, così per i fondi Fas, per la Via Verde della Costa dei Trabocchi, per i crediti che vantiamo dal Ministero dell’Interno, per il Campus Automotive e l’elenco potrebbe continuare. Tutta la coalizione che sostiene il presidente Di Giuseppantonio ha supportato attivamente la sua attività di intermediazione con le istituzioni e gli enti”.
“Piuttosto – ha concluso il capogruppo dell’Udc in Consiglio provinciale, Gianni Di Rito – ci spieghi Camillo D’Alessandro cosa ha fatto il Partito Democratico per sostenere le nostre battaglie, ed in particolare proprio quella per la terza corsia dell’A-4: dobbiamo forse pensare che sol perché a proporre questi temi è un presidente sostenuto dal centrodestra, il suo partito non ritiene di appoggiare una lotta sacrosanta, che va a beneficio di tutti gli abruzzesi?”