Treglio. All’improvviso, e in maniera del tutto inattesa, questa mattina il camino principale del Sansificio Vecere a Treglio ha ricominciato a fumare e in paese è scattato l’allarme.
Subito mobilitato il sindaco, Massimiliano Berghella, che ha cercato di capire come mai un impianto sotto sequestro fosse tornato attivo. Il primo cittadino si è rivolto ai carabinieri, per capire se sapessero che cosa fosse accaduto, e subito dopo si è recato in Procura a Lanciano dove, assente il procuratore Francesco Menditto, gli è stato comunicato che la società che gestisce il sansificio, dopo aver ricevuto ripetuti no alle varie istanze di dissequestro presentate, ha chiesto, due giorni fa, la riattivazione di almeno una delle linee di produzione. Ma questo non può essere fatto se prima non vengono eseguiti test sulle emissioni in aria dell’impianto. Per ciò oggi, l’Arta (Agenzia regionale per la tutela ambientale) e l’azienda hanno iniziatole “prove” e accertamenti sui fumi che escono dai camini Vecere.
“Inaudito – dichiara il sindaco Massimiliano Berghella – che tutto questo sia capitato senza che le autorità e l’amministrazione civica sapessero nulla. Siamo assolutamente contrari alla riapertura anche parziale dell’impianto a cui ci opporremo in ogni modo, per le ragioni storicamente note e che hanno portato poco meno di un anno fa alla chiusura del sansificio e della centrale a biomasse. Ci auguriamo, di nuovo, che non venga rilasciata alcuna autorizzazione. Lunedì tornerò in Procura”. Intanto per questa sera alle 21 è stata convocata una riunione urgente nell’aula consiliare del Comune di Treglio.