Milano. Francesco Chiarelli, direttore della Clinica pediatrica dell’Ospedale di Chieti e del Dipartimento Materno Infantile della Asl Lanciano Vasto Chieti sarà uno degli esperti che interverranno giovedì prossimo, 10 settembre, a Milano a un Congresso di Nutrizione Pediatrica (‘Quando il Cibo Può Far Male ai Bambini’) nell’ambito delle manifestazioni dell’Expo.
Il Congresso sarà dedicato all’importanza dell’alimentazione dei bambini e degli adolescenti per la salute delle future generazioni.
E’ noto, infatti, come alcune malattie degenerative dell’età adulta (diabete, obesità, ipertensione, aterosclerosi, malattie renali ed epatiche, tumori) siano legati alla qualità (e quantità) dell’alimentazione in età evolutiva. Infatti, le cosiddette ‘malattie non trasmissibili’ (non-communicable diseases [Ncd]), conseguenti all’obesità, specie in età pediatrica, saranno un grande peso sanitario e sociale sulle generazioni successive in termini di obesità, diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e tumori. La prevenzione in età pediatrica è l’unico mezzo per contrastare questa tendenza e prevenire le malattie non trasmissibili nell’età adulta.
Per raggiungere questo obiettivo un mezzo molto importante è l’alimentazione dei bambini sin dai primi mesi ed anni di vita. Infatti, gli effetti della nutrizione durante la gravidanza, nei primi mesi di vita e nei primi tre anni di vita (i ‘primi 1.000 giorni’) sono di fondamentale importanza per il futuro dei bambini; è dimostrato che l’allattamento esclusivo materno, almeno nei primi sei mesi di vita, ha un ruolo molto rilevante nella prevenzione dell’obesità, del diabete di tipo 2 e delle complicanze cardiovascolari. Il divezzamento non dovrebbe essere cominciato prima del 5° mese, perché un divezzamento più precoce è associato con un maggiore rischio di ipertensione e problemi cardiovascolari in età adulta. Di grande rilevanza è anche l’alimentazione nei primi 1.000 giorni di vita (primi 3 anni) per evitare un’acquisizione di peso eccessiva in età precoce (il cosiddetto ‘adiposity rebound’) che, se si verifica prima dei due anni, è associata a un maggiore rischio di insulino-resistenza e problemi cardiovascolari. Si sottolineerà l’importanza di prevenire sovrappeso e obesità anche nelle età successive, adolescenza compresa; è opportuno prevenire l’assunzione eccessiva di calorie, soprattutto proveniente da cibi quali dolciumi, merendine, salumi e incoraggiare una regolare attività fisica.
Con campagne di sensibilizzazione di massa è stato dimostrato (soprattutto in Paesi del Nord Europa e Stati Uniti) che è possibile prevenire obesità e diabete mellito (di tipo 2) con positive ripercussioni su qualità e aspettativa di vita dei futuri adulti. Saranno, pertanto proposti dieci utili consigli per una corretta alimentazione in età scolare ed in età adolescenziale. Queste proposte saranno discusse durante il Congresso e proposte a livello nazionale.