Vasto, appartamenti affittati online con “sopresa” all’arrivo

Vasto al centro di una incalcolabile truffa realizzata ai danni di ignari villeggianti. Non sono nuove le denunce arrivate ai carabinieri locali per le innumerevoli inserzioni online di finti appartamenti per turisti situati a Vasto marina. La musica è sempre la stessa. Si visionano siti che pubblicizzano l’affitto estivo di appartamenti lungo la cittadina teatina, si chiedono soldi per “bloccare” la casa e, all’arrivo sul posto, con macchine cariche e bagagli a seguito, si scopre che in realtà non c’è alcun appartamento affittato, con acconti persi e vacanze rovinate.

Sono numerose, infatti, le segnalazioni effettuate alle forze dell’ordine per una “abitudine” che va avanti da almeno tre anni. A segnalare la cosa anche un giornalista di Castel di Sangro, Fabrizio Gerolla, che è stato truffato per un appartamento che, negli ultimi due giorni, ha visto cadere nella trappola anche altre 20 persone.

“La truffa”, ha spiegato il giornalista, “va avanti da 3 anni. Mi sono recato presso i carabinieri di Vasto, ma le forze dell’ordine non sanno cosa fare e non raccolgono più nenche le denunce, limitandosi a dire di farle presso il proprio comune di residenza”. Per questo motivo l’uomo si è rivolto anche al sindaco, chiedendo di mettere in allerta quanti in futuro potrebbero imbattersi nella stessa truffa, magari segnalando la cosa sul sito istituzionale del Comune.

E sottolineando come neanche la rete sappia aiutare a mettere in guardia ignari internauti che, sedotti dalle case trovate sui vari portali di affitti decidono di mandare la caparra per fermare l’appartamento, Gerolla ha invitato il primo cittadino a diffondere il più possibile questa allerta in quanto “pur senza colpe, non credo che il Comune di Vasto faccia una bella figura in questa situazione”.
Inoltre nella giornata di oggi, il giornalista ha sporto denuncia anche ai carabinieri di Castel di Sangro, “per dovere civico” ha spiegato, “ben conscio che nessuno potrà mai fermare chi fa queste cose, ma almeno denuncindo il fatto attraverso i media e la “rete” si potrà forse dare un piccolo aiuto”.

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