San Salvo. Altri due cittadini albanesi sono stati arrestati dai carabinieri a seguito delle indagini sulla sparatoria avvenuta la sera di martedi’ 14 febbraio davanti al bar “Evelin” di San Salvo.
L’attivita’ investigativa condotta dagli uomini dell’Arma aveva gia’ permesso di accertare che al conflitto a fuoco aveva avuto una parte attiva, esplodendo colpi di pistola all’indirizzo del cittadino albanese Fasli Faslia, un connazionale di 46 anni, Clirim Tafili, anche lui conosciuto dalle forze dell’ordine, che, in quel momento, si trovava all’interno dell’esercizio commerciale.
Rintracciato poco piu’ tardi, era stato dichiarato in stato di arresto con le accuse di tentato omicidio e porto abusivo di armi e, successivamente, associato alla casa circondariale di Vasto a disposizione dell’autorita’ giudiziaria. In manette, con le stesse accuse, era finita anche la vittima, Faslia di 32 anni, ferito alle gambe da tre colpi di pistola. Le incessanti indagini svolte nelle successive 48 ore dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Chieti e della Stazione di San Salvo hanno permesso di “chiudere il cerchio” in breve tempo e individuare gli altri soggetti presenti, quella sera, sul luogo della sparatoria. A ferire il 32enne con i tre colpi di pistola alle gambe era stato il cittadino albanese Lulzim Bimi di 28 anni che, subito dopo, era tornato a casa, aveva preparato la valigia ed era fuggito riuscendo a far perdere, momentaneamente, le proprie tracce. L’uomo e’ stato rintracciato, nel tardo pomeriggio di ieri, all’interno dell’abitazione del suocero, a San Salvo. Bimi, che non ha opposto resistenza all’arrivo dei militari, e’ stato associato al carcere di Vasto e, come i suoi connazionali, dovra’ rispondere dei reati di tentato omicidio e porto abusivo di armi. E’ stato invece rintracciato nel centro cittadino di San Salvo Elvin Tafili, albanese di 36 anni, che, quella sera, seppur non prendendo parte attivamente alla sparatoria, era armato e presente all’interno del bar Evelin. L’uomo e’ accusato del reato di porto abusivo di armi. Le indagini dei carabinieri sono ora volte ad accertare le ragioni che hanno fatto scaturire il grave evento criminoso.