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Cronaca

11 settembre 2001, i messaggi più struggenti delle vittime prima di morire ai cari: ti verrà da piangere

Ci sono date che non si possono dimenticare: l’11 settembre 2001 è tra quelle. Vediamo i messaggi delle vittime prima di morire.

Per molti era un giorno come un altro. Quell’anno a settembre faceva ancora piuttosto caldo e alcuni ne avranno certamente approfittato per uscire a fare una passeggiata. Poi, all’improvviso, il messaggio a reti unificate: tutti i telegiornali in tutto il mondo parlavano di un solo argomento…Il crollo delle Torri Gemelle!

Sono passati 23 anni dal crollo delle Torri Gemelle -(foto Ansa)- Abruzzo.cityrumors.it

Da quel giorno il mondo è cambiato. Per sempre. Gli equilibri politici ed economici sono cambiati ma, soprattutto, sono cambiate le vite di centinaia di famiglie che a casa di quel terribile crollo hanno perso i loro cari. L’11 settembre 2001 è una data che non si può e non si potrà mai dimenticare.

Persone normali, comuni, come noi, sono uscite di casa pensando che sarebbe stata una giornata come un’altra e, invece, non sono più tornate. Non versare qualche lacrima, anche oggi, a distanza di 24 anni, è impossibile.

“Ti amo…non so se ce la farò…”: i messaggi delle vittime dell’11 settembre 2001

Vedersi la morte in faccia e capire che non si rivedranno più i propri figli: l’incubo che nessuno vorrebbe mai vivere. Eppure centinaia di persone quell’incubo lo hanno vissuto oltre vent’anni fa: l’11 settembre 2001. La data che ha cambiato il mondo. Per sempre.

Uno dei tanti messaggi delle vittime dell’11 settembre 2001 -(foto IG@iodonna)- Abruzzo.cityrumors.it

Erano  le 8.45 a New York e le 14.45 in Italia: un aereo si schianta contro una delle #orrigemelle del WorldTradeCenter. Pochi minuti dopo, un altro aereo precipita sulla seconda torre. Un terzo aereo viene fatto schiantare contro il Pentagono e un quarto precipita a Shanksville, in Pennsylvania.

Un uomo ha fatto solo in tempo a scrivere un messaggio alla moglie per dirle addio, per dirle che molto probabilmente non si sarebbero mai più rivisti e che lui non sarebbe mai più tornato a casa da lei e dalla loro bambina. Nel messaggio si leggono queste parole strazianti: “C’è un incendio. Ti amo. Dì a Nicole che la amo. Non so se ce la farà. Ti amo così tanto“.

In un altro messaggio, invece, si legge: “Sono su un aereo che è stato dirottato. Volevo dirti che ti amo tanto. Dì ai miei figli che li amo tantissimo e che mi dispiace…”. Sensi di colpa misti a paura che fanno riaffiorare i sentimenti in tutta la loro potenza. Perché di fronte alla morte pensiamo che, forse, solo l’amore potrebbe ancora salvarci.

Qualcun altro, invece, ha scritto alla madre:Volevo solo dirti quanto ti amo. Ti chiamerò quando sono al sicuro…” Purtroppo quella chiamata non è mai arrivata alla madre della vittima che non ha più riabbracciato il figlio. Infine un’altra delle vittime ha preferito inviare un messaggio breve ma ricco di significato “Vorrei solo stringerti adesso“.

 

Samanta Airoldi

Sono Samanta, sono nata a Genova ma vivo a Milano da molti anni. Ho conseguito Laurea specialistica e Dottorato in Filosofia Politica e svolgo il lavoro di redattrice dal 2015. Ho pubblicato alcuni libri di Filosofia Politica in chiave "pop" e, nel corso di questi anni, ho lavorato per diversi blog. Mi sono sempre occupata, principalmente, di Politica ed Economia ma, talvolta, anche di lifestyle, benessere e alimentazione vegana essendo io stessa vegana. Le mie passioni principali sono proprio la Politica e l'Economia ma mi interessa anche il settore del benessere.