Val Vibrata. Il crac dei Bond Argentini costa una condanna alla banca di quasi 200mila euro, oltre agli interessi e alle spese legali.
La corte d’Appello de L’Aquila, infatti, ha confermato la condanna ai danni di Banca Tercas (ora Popolare di Bari) per una serie di inadempienze di natura contrattuale e nello specifico la violazione degli obblighi di informazione a beneficio dei propri clienti.
Ecco dunque che dei correntisti della Val Vibrata che avevano acquistato sul finire degli anni ’90 dei titoli obbligazionari dello Stato argentino, dovranno essere risarciti. La vicenda è in parte mutuata dalla storia recente e di uno dei maggiori scandali di natura finanziaria.
E sotto questo aspetto si innesta il destino, nefasto, dei fantomatici Bond Argentini, che nel caso specifico erano stati acquistati da dei clienti vibratiani con l’intermediazione di Banca Tercas.
Negli anni successivi, come è noto, il default finanziario del Paese Sudamericano ebbe effetti nefasti sui titoli obbligazionari: dall’azzeramento degli interessi prima, alla perdita completa del loro valore. In pratica le obbligazioni divennero carta straccia.
I risparmiatori in questione, però, hanno deciso di aprire un contenzioso nei confronti di Banca Tercas che aveva garantito l’intermediazione e favorito l’investimento in titoli obbligazionari. I correntisti, difesi dall’avvocato Vincenzo Migliorati del Foro di Teramo, hanno ottenuto il risarcimento già in primo grado. Visto che il tribunale di Teramo ha condannato Banca Tercas in virtù della violazione degli obblighi di informazione per i propri clienti.
La condanna in sede civile (ora sul groppone della Banca Popolare di Bari), è stata confermata anche in secondo grado, con l’istituto di credito che dovrà risarcire i risparmiatori della Val Vibrata per poco più di 198mila euro. Somma alla quale, poi, andranno aggiunti gli interessi maturati e le spese legali.