Abruzzo. Della stagione di riforme di funzionamento delle Istituzioni regionali, annunciate in conferenza stampa di fine anno dal presidente Luciano D’Alfonso, se ne occupera’ direttamente il sottosegretario alla presidenza Camillo D’Alessandro nella sua veste di presidente della Commissione Statuto e legge elettorale.
“Il 2015 – annuncia D’Alessandro – sara’ l’anno della nuova legge elettorale. Stabiliamo prima del gioco, cioe’ le elezioni, le regole in modo che nessuno possa piegarle al calcolo dell’interesse in funzione della propria esistenza in vita. Sulla legge elettorale – spiega il sottosegretario – tre sono le questioni da discutere e decidere che porro’ sul tappeto: collegio unico regionale in alternativa ai quattro collegi provinciali; numero di preferenze con la previsione dell’espressione del voto di genere; soglie di sbarramento. Su questi temi ci confronteremo tra forze politiche e sociali, con chiunque e’ portatore di interesse, perche’ la nuova legge elettorale riguardera’ tutto l’Abruzzo.
Anticiperemo la legge elettorale nei primissimi mesi del nuovo anno – annuncia D’Alessandro – con un altro provvedimento abrogheremo la legge nota alle cronache come legge ‘anti D’Alfonso’, quella che impedisce ai sindaci di candidarsi al Consiglio regionale, una legge che fu pensata per impedire a D’Alfonso, allora sindaco di Pescara, di candidarsi. Manderemo all’inferno quella legge e penso che D’Alfonso ci mandera’ anche coloro che l’hanno pensata, concepita e consentito l’adozione.
Sarebbe cambiata la storia della nostra Regione. Sul fronte regolamentare – chiarisce D’Alessandro – garantiremo un perfetto equilibrio tra le prerogative della maggioranza e dell’opposizione. La maggioranza ha diritto di governare, quindi decidere. L’istituto della fiducia consente di evitare inutili ostruzionismi. La competizione tra maggioranza e minoranza si sviluppera’ non su chi e’ piu’ bravo a rallentare o a fare sveltine, bensi’ su chi ha piu’ idee. Ma a garanzia delle prerogative dell’opposizione – ribadisce l’esponente del Pd – stabiliremo una norma che obbliga il governo a rispondere a interrogazioni ed interpellanze con celerita’ e se non lo fara’ non potra’ adottare nessun provvedimento sulla materia oggetto di iniziativa dell’ opposizione”.