Dopo aver vissuto un altro weekend all’insegna del sole e del bel tempo ci troveremo di fronte all’ennesimo ribaltone climatico che riporterà pioggia e maltempo diffuso: ecco quali saranno le zone maggiormente colpite.
Sarà un bug del nostro cervello che rimuove gli eventi poco significativi (o sarebbe meglio dire non traumatici), ma a memoria difficilmente si ricorda una primavera così capricciosa come quella che stiamo vivendo nel 2025. I dati in realtà ci rivelano che lo scorso anno è stata la primavera più piovosa degli ultimi 128 anni a Milano ed in generale una delle più piovose della storia dell’Italia, perlomeno da quando vengono raccolti dati di questo tipo.
Il fatto dunque che quest’anno si stia ripetendo questa abbondanza di pioggia in primavera ci dice che quella che potrebbe sembrare un’anomalia per il periodo in realtà potrebbe diventare una nuova tendenza legata ai cambiamenti climatici che hanno già reso le estati più calde, gli autunni più miti e secchi e gli inverni meno rigidi.
Dobbiamo dunque abituarci ad una stagione di transizione tra l’inverno e l’estate capricciosa e piovosa prima di rassegnarci ad assorbire caldo e umidità per 3-4 mesi senza soluzione di continuità? La domanda e lecita ma la risposta è impossibile da dare con assoluta certezza. Le previsioni meteo sono fallibili a lungo termine ed è già complesso individuare una tendenza un mese prima.
Al di là degli interrogativi relativi al clima futuro, ciò che ci interessa adesso è capire quale tempo farà domani e se l’arrivo delle perturbazioni influirà in modo eguale su tutte le zone d’Italia.
La settimana che si chiude oggi ha visto una due giorni finale di tempo tendenzialmente sereno. A garantire la stabilità climatica è stato l’innalzamento della pressione atmosferica garantito dalla risalita dell’anticiclone tropicale e dal temporaneo allontanamento di correnti perturbate da Nord-Est Europa o dall’Atlantico.
In questo momento tuttavia l’Europa tutta è interessata da queste perturbazioni di provenienza atlantica e l’anticiclone tropicale non trova sufficiente forza per fare da scudo a nostro territorio. Ciò significa che quando le correnti si spostano verso il nostro Paese non c’è uno schermo ed inevitabilmente torna l’instabilità meteorologica.
Proprio la compresenza di due forze contrastanti e di intensità altalenante fa sì che vi sia un continuo scontro di masse d’aria fredde e calde che dà vita a fenomeni precipitatori di varia entità in base a quella che è l’energia che scaturisce da questo scontro. Affinché questo ciclo continuo di alternanza meteo s’interrompa è necessario che si formi una saccatura atlantica che permetta la risalita dell’anticiclone sino al Mediterraneo centrale, esattamente quanto accaduto tra la fine di aprile e l’inizio di maggio.
Prima che si verifichi qualcosa di simile, almeno stando a quelle che sono le rilevazioni e i calcoli matematici dei centri meteo di tutto il mondo – specie di quello americano – bisognerà attendere il 21-22 maggio, dunque per la prossima settimana e per parte di quella successiva ci si deve rassegnare ad un clima instabile e continui cambi.
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A differenza di quanto accaduto negli ultimi 2 giorni, la pressione sull’Italia domani sarà in diminuzione. Al Nord questo comporterà un inizio giornata prima nuvoloso e successivamente molto nuvoloso con possibilità di piovaschi però solo sui rilievi alpini. Nel pomeriggio però il maltempo si intensificherà e ci sarà la possibilità di temporali e anche di locali grandinate non solo sui rilievi ma anche in pianura.
Al centro la giornata inizierà con clima nuvoloso e qualche piovasco sugli Appennini. Nel pomeriggio i piovaschi si tramuteranno in veri e propri temporali sia sugli Appennini che nelle zone limitrofe e persino fino alle coste adriatiche, specialmente nel marchigiano. Possibilità di piogge anche nella zona di Sassari in Sardegna.
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La mattina al Sud si aprirà con piogge e temporali su Sicilia e Calabria, nuvoloso altrove. Nel pomeriggio ci saranno numerosi temporali e anche grandinate nelle zone appenniniche mentre migliorerà leggermente la condizione atmosferica in Sicilia.