È questa la proposta lanciata dalla Filca-Cisl, la federazione dei lavoratori delle costruzioni, alle istituzioni. “È necessario che tutte le parti sociali mettano a disposizione il loro bagaglio di strumenti e di professionalità per realizzare un’efficace azione di prevenzione degli infortuni nei cantieri”, dichiara Gianfranco Reale, segretario regionale Filca-Cisl Abruzzo Molise e Responsabile Territoriale della provincia di Chieti. “I recenti fatti di cronaca dimostrano che c’è ancora tanto da fare e, a nostro avviso, è fondamentale coinvolgere l’Inail che potrebbe, in questa partita, giocare un ruolo da protagonista, assumendo dei tecnici con l’incarico di promotori della sicurezza”.
La Filca propone di rendere l’Inail protagonista di una rinnovata azione di prevenzione nei cantieri edili, grazie anche al contributo offerto dai Comitati Paritetici Territoriali e dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, per stimolare l’assunzione dei promotori della prevenzione e aumentare la formazione specifica degli operatori, attraverso l’istituzione di un nuovo strumento di lavoro: la patente a punti della prevenzione. A fronte di eventuali irregolarità, l’Istituto chiederà di procedere alla regolarizzazione, sulla scia di quanto già previsto dalle norme in essere. “Questa proposta”, dichiara Reale, “vede l’Inail coinvolto in prima linea anche perché sarà poi l’Istituto stesso, tramite le verifiche effettuate, a rimodulare l’entità delle tariffe. Lo scopo è quello di mettere in campo una politica che valorizzi le imprese virtuose, anche attraverso incentivi. Nei fatti, lo strumento potrebbe essere una sperimentazione per il primo anno, in particolare per la prevenzione delle cadute dall’alto (il 70% del totale degli incidenti), portandolo successivamente a regime per dare vita a una vera e propria patente a punti della prevenzione.
Con questo meccanismo si avrebbero benefici non solo per i lavoratori del settore edile, ma per tutta la comunità: si creerebbe un clima di maggior fiducia, si ridurrebbero gli incidenti sul lavoro e, con essi, anche i costi per infortuni. Il vero punto cardine del progetto è una nuova cultura della sicurezza e la formazione: Perché solo attraverso queste”, conclude Reale, “si può fare la differenza. Sono temi che andrebbero trattati già nelle scuole, oltre ad essere oggetto di formazione continua. Lavorare in sicurezza si può”.