La costa teramana, tradizionalmente fulcro delle presenze turistiche in Abruzzo, sta vivendo un momento di difficoltà.
Giugno ha segnato una flessione degli arrivi superiore al 30%, un dato che non si è limitato a questo mese: anche luglio e la prima settimana di agosto hanno registrato cali superiori al 20%.
Il maltempo ha sicuramente giocato un ruolo importante, ma non è l’unico fattore alla base di questa tendenza. Secondo Giammarco Giovannelli, presidente di Federalberghi-Confcommercio, ci troviamo di fronte a una crisi del modello turistico tradizionale: le vacanze brevi e la ricerca di esperienze diverse dalla semplice permanenza in spiaggia stanno diventando sempre più la norma.
Le famiglie italiane, principale target del turismo balneare della regione, sono costrette a fare i conti con rincari su vari fronti e dispongono di budget sempre più limitati per le vacanze. La pandemia da Covid-19 ha poi accentuato la concorrenza estera, rendendo difficile mantenere competitiva l’offerta della costa abruzzese. “Le famiglie sono in crisi”, sottolinea Giovannelli, evidenziando come le vacanze siano diventate brevi e con pochi soldi a disposizione.
Un altro aspetto critico riguarda il rapporto con le istituzioni locali. Nonostante ci sia una collaborazione con la Regione per promuovere il territorio, molti enti locali mostrano scarsa programmazione e politiche poco favorevoli al turismo come l’imposta di soggiorno annuale e l’aumento delle aree a parcheggio a pagamento. Queste misure contribuiscono ad aumentare i costi per i visitatori e potrebbero scoraggiare ulteriormente gli arrivi.
Giovannelli ha anche toccato il tema degli alloggi turistici che necessitano di un aggiornamento del modello offerto. Negli anni ’90 molti appartamenti furono messi sul mercato a prezzi bassissimi senza garantire un incremento qualitativo dell’offerta turistica complessiva. Oggi si avverte più che mai la necessità di rivedere questo approccio per rispondere alle nuove esigenze dei viaggiatori che cercano standard qualitativamente più elevati.
Mentre si attendono dati ufficiali per valutare gli effetti complessivi della stagione estiva sulla costa teramana, emerge chiaramente che il settore sta attraversando una fase critica che richiede interventi mirati sia sul piano dell’offerta sia su quello delle politiche locali per invertire questa tendenza negativa.