In tutta Italia ci sono leggende e credenze che influenzano la vita delle persone ma queste superstizioni abruzzesi sono davvero molto curiose!

“Non è vero però ci credo”, si potrebbe riassumere in questo modo la tendenza che anche in Abruzzo, così come nel resto del Bel Paese, porta le persone a fare gesti scaramantici per evitare che la sfortuna si manifesti inesorabilmente e porti eventi nefasti.
Il fatto è che la superstizione è spesso legata all’ignoranza ed è ovvio che ci riporta a un passato che è legato a riti magici poiché erano questi gli unici “poteri” che si avevano per contrastare ciò che effettivamente non si poteva controllare, come il manifestarsi di una malattia, ad esempio.
Al proposito, per chi volesse “emanciparsi” ricordiamo che esiste anche in Abruzzo il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze (CICAP) che organizza delle giornate anti superstizione per sensibilizzare le persone al fatto che ci sono ancora in giro troppi sedicenti maghi e guaritori che fanno cassa sulla disperazione delle persone che si trovano in un momento di fragilità.
Quali sono le principali superstizioni abruzzesi
Ad ogni modo, un po’ goliardicamente, vediamo di seguito cosa sono le cose che fanno saltare sulla sedia i superstiziosi, anche in Abruzzo, ricordando che sono tanti i libri che hanno trattato l’argomento come “Miti, leggende e superstizioni dell’Abruzzo. Studi comparati. Volume I” di Giovanni Pansa della Ubaldo Caroselli, edito nel 1924 e “Le superstizioni degli abruzzesi con una nota sulla jettatura di Alfonso M. di Nola” dell’autore Emiliano Giancristofaro, uscito nei Quaderni della Rivista Abruzzese.
Il malocchio, la “mmìdia”
Lo sguardo pieno di invidia di qualcuno che non sopporta i successi altrui è capace di portare sfortuna, generare malattie e disagi vari. Per contrastare la cosiddetta “mmìdia” è comune l’uso rituale del sale che si getta per terra dal lato sinistro per eliminare l’energia negativa.

La jettatura si può scacciare anche in un altro modo, ossia con la pratica del segno della croce. Il malocchio si elimina quindi con un rituale molto preciso in cui una donna pronuncia una formula bisbigliata, che è rigorosamente tramandata ad un’altra donna la notte di Natale.
Proferendo tali parole la guaritrice fa il segno della croce con le dita sulla fronte, sul petto, sulla nuca e sulle spalle del malcapitato.
Inutile dire che conoscere le più famose leggende abruzzesi vi catapulta immediatamente nella cultura più radicata dei posti in cui sono nate, tra storie misteriose e dicerie varie trovano spazio anche le maledizioni più famose d’Abruzzo, che si intersecano inevitabilmente anche con le superstizioni che magari sono nate proprio dopo che certe narrazioni hanno cominciato a circolare.





