E’ la fotografia dell’Abruzzo scattata dalla Corte dei Conti nel Rapporto sul Coordinamento della Finanza Pubblica e riferita alla situazione al 31 dicembre 2022.
Dal 2019 al 2022, la spesa sanitaria pro-capite per ogni cittadino abruzzese è salita a 2185 euro contro i 2011 euro dell’anno 2019. Un dato superiore alle altre Regioni in piano di rientro e in linea con la media nazionale, rispettivamente di 2155 e 2241 euro.
La nostra Regione si pone poi al settimo posto in Italia per i risultati del bilancio della sanità (dietro Lombardia, Veneto, Umbria, Marche, Campania e Calabria): come già certificato dal Tavolo di Monitoraggio, il 2022 si è chiuso in sostanziale parità (la perdita è di appena 100mila euro), recuperando – nonostante le maggiori spese sostenute per l’emergenza Covid, solo in parte coperte da trasferimenti statali – una situazione che nel 2019 segnava un disavanzo di oltre 12 milioni di euro. Se è vero che la quota di fondo sanitario nazionale spettante alla Regione è passata dai 2 miliardi 604 milioni del 2019 ai 2 miliardi 788 milioni del 2022, è pur vero che ciò è avvenuto a fronte di costi aumentati dai 2 miliardi 532 milioni del 2019 ai 2 miliardi 702 milioni dello scorso anno.
Migliora anche il saldo della mobilità passiva: nel 2020 era pari a 102 milioni di euro, scesi a 94 nel 2021 e a 86 nel 2022.
Ed è in discesa anche lo scostamento della spesa farmaceutica. Su questo aspetto la Corte dei Conti mette a confronto i dati riferiti al 2021 e al 2022. Lo scorso anno lo sforamento della spesa complessiva per la farmaceutica territoriale è stato pari a pari a 6 milioni 34mila euro, 600mila euro in meno dell’anno precedente. E’ sostanzialmente invariata, invece, la percentuale sulla spesa farmaceutica diretta (quella delle strutture sanitarie) sulla quale ha inciso l’introduzione di nuovi farmaci oncologici molto costosi, così come il dato sui dispositivi medici.
Il rapporto della magistratura contabile pubblica anche i dati provvisori del monitoraggio Lea (i livelli essenziali di assistenza) per l’anno 2021, che promuovono l’Abruzzo su tutte le 3 griglie: prevenzione (77.74), assistenza territoriale (68.46), assistenza ospedaliera (69.25). La prevenzione, che nel 2020, aveva raggiunto un risultato di poco inferiore alla soglia minima prevista per l’obiettivo, in appena un anno ha recuperato oltre 23 punti sulla valutazione.
I fronti sui quali vanno apportati correttivi e su cui Assessorato, Dipartimento e Asl sono già al lavoro per mettere in campo azioni specifiche sono la tempestività negli interventi per la frattura del femore, la riduzione dei parti cesarei e il recupero dei ricoveri programmati, che nel 2022 ha toccato il 70 per cento delle liste d’attesa al primo gennaio dello stesso anno.
“Il rapporto della Corte dei Conti – commenta l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì – ha certificato l’efficacia delle misure che questo governo regionale ha attivato per la sanità abruzzese. I risultati positivi sono uno sprone importante per continuare sulla strada intrapresa e per intensificare ancora di più gli sforzi per correggere quegli aspetti ancora da migliorare”.
Marco Marsilio. “La notizia che il rapporto 2022 della Corte dei Conti certifica i risultati positivi della Regione Abruzzo, dimostra l’ottimo lavoro svolto dall’assessorato alla sanità. Faccio i complimenti all’assessore Verí, con cui abbiamo lavorato fianco a fianco per raggiungere questi risultati che smentiscono tutti i luoghi comuni e le filastrocche che l’opposizione ha continuato a recitare fino ad oggi. La Regione Abruzzo si dimostra tra le più virtuose in Italia sul piano del rispetto degli equilibri di bilancio e lo ha fatto non riducendo la spesa, sarebbe stato infatti facile arrivare al pareggio effettuando tagli, ma, come dimostrano i dati, lo ha fatto aumentando la spesa pro capite fino a portarla al livello della spesa media nazionale.
Tutto questo nonostante l’incremento dei costi. Risultato è che anche in Abruzzo per la salute dei cittadini si spendono gli stessi soldi che si spendono nel resto d’Italia. Bisogna evidenziare che diminuisce in maniera sensibile il ricorso alla mobilità passiva, si recuperano le liste di attesa, migliorano gli indicatori Lea, i livelli essenziali di assistenza, in relazione a tutte e tre le macroaree, compresa quella della prevenzione che l’ultima volta era stata di poco inferiore alla soglia minima e che adesso ha compiuto un notevole balzo in positivo. Il rapporto della Corte dei Conti certifica la nostra buona amministrazione anche nell’ambito della sanità”.