E’ la Commissione regionale di Garanzia del Pd Abruzzo, presieduta dall’avvocato Carlo Benedetti, già presidente del Consiglio comunale dell’Aquila. Si è formata lo scorso agosto, poche settimane dopo l’insediamento di Michele Fina (che ne sostiene dall’inizio del suo mandato il ruolo e la centralità) da segretario regionale, e già ha avuto modo di intervenire e incidere in alcuni territori, come Teramo, Giulianova e Sulmona.
Stamattina in conferenza stampa all’Aquila presso la sede del Pd in via Paganica Benedetti ne ha presentato le funzioni e l’attività. Ha partecipato alla conferenza stampa Fabiana Costanzi, componente della Commissione assieme a Gianni Chiacchia, Giovanni Nanni, Lucio Ricci, Benedetta Di Marzio, Guerriero Giannantonio, Lucilla Calabria, Luigino Medori, Sofia Napoleone e Marco Savini.
Il presidente della Commissione regionale di Garanzia Benedetti la definisce “uno strumento importante nella tradizione della sinistra, meno nel Pd dove ha mantenuto nel tempo una funzione residuale di controllo. Oggi il suo ruolo si è rafforzato, ha una funzione di stimolo nella riforma complessiva del Pd in Abruzzo”. La Commissione serve a fare rispettare le regole, a partire dal codice etico e dai comportamenti. Benedetti ha sottolineato “l’importanza della centralità etica in politica, che ci arriva direttamente dall’insegnamento di Enrico Berlinguer. Non siamo certo un tribunale ma le anomalie vanno eliminate perché un partito è fatto di donne e uomini che rispettano regole comuni, se un partito esiste è perché questo accade. E’ un fatto importante e rivoluzionario che la Commissione intervenga su tutto il territorio.
Il monitoraggio che stiamo conducendo in modo capillare in tutto l’Abruzzo è un’attività fondamentale per garantire oltre al rispetto delle regole lo stato di salute e l’identità politica del partito”. Un’altra funzione importante della Commissione è la vigilanza sule candidature e l’accertamento degli eventuali casi di incompatibilità e ineleggibilità.
Benedetti ha detto che “ci stiamo occupando di una miriade di casi”, ed elencato quelli in cui l’intervento è già avvenuto: Sulmona, su un raggruppamento che continuava a spendere in modo illegittimo il nome e il simbolo del Pd; la Federazione di Teramo, dove si è arrivati al commissariamento (Pietro Di Stefano è commissario provinciale) su impulso della Commissione e gli atti conseguenti di segretario regionale e nazionale, accertate difficoltà di funzionamento che riguardavano ad esempio il bilancio, l’iniziativa politica, l’accesso all’anagrafe degli iscritti; Giulianova, con la proposta del commissariamento dell’Unione comunale.