A dirlo è il consigliere regionale e presidente della Commissione d’inchiesta sull’emergenza idrica, Sara Marcozzi.
“Lanciare attacchi quotidiani all’intero sistema sanitario regionale, rischia di portare i cittadini a scegliere a priori tra due alternative: farsi curare fuori regione o rivolgersi al privato. Così facendo, non si restituisce un buon servizio al territorio, alle strutture sanitarie e alle nostre eccellenze. L’obiettivo di tutti i rappresentanti delle istituzioni, al netto delle competenze di ognuno, deve essere trovare una soluzione ai problemi degli abruzzesi, senza limitarsi a puntare il dito. È lo spirito con cui ho ottenuto l’istituzione di una Commissione d’inchiesta sull’emergenza idrica, cioè analizzare cosa non va e proporre interventi migliorativi”.
E conclude: “Lo stesso approccio serve anche in tema di mobilità passiva. Denunciare per il gusto di farlo non aiuta nessuno, men che meno i conti di Regione Abruzzo e, di conseguenza, i servizi che devono essere erogati. Alla Commissione Sanità sottoporrò questa tematica per comprendere se gli attacchi tout court all’intero sistema sanitario regionale possano contribuire a migliorarlo. Secondo me no”.