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Abruzzo

Marco Rapino lascia la guida del Pd. Partito nelle mani di Renzo Di Sabatino

Abruzzo. Il segretario del Pd abruzzese, Marco Rapino, alla vigilia dell’appuntamento congressuale e delle elezioni regionali, si dimette.

 

L’ufficializzazione è contenuta in una nota con la quale l’oramai ex segretario Dem spiega le ragioni.

 

La lettera

 

Oggi il Pd abruzzese deve fare un passo avanti, uno sforzo congiunto, unitario, per affrontare in piena forza le tornate elettorali che ci attendono. Saremo in grado di essere una comunità politica all’altezza di questa sfida?Lo ripeto ogni volta dal 4 marzo, in ballo non ci sono i destini personali, ma un destino collettivo. In questo momento storico deve prevalere più di sempre l’interesse della comunità rispetto all’ambizione individuale. Proprio per questo ho deciso di rassegnare le mie dimissioni e ieri ho formalizzato le mie dimissioni al Presidente dell’Assemblea regionale, Camillo D’Alessandro. Spero che attraverso il mio gesto il Pd possa ritrovare spirito di coesione e proposte per affrontare il cammino nuovo che lo aspetta.

 

Questi anni da segretario sono stati i più belli della mia vita, ho potuto conoscere, capire, incontrare uomini e situazioni che non avrei mai immaginato di poter raggiungere. Voglio ringraziare ognuno di voi per il viaggio straordinario. Ci sono stati momenti difficili che lasciano nel mio bagaglio una grande ricchezza. Ringrazio gli iscritti, gli elettori, i segretari di circolo, tutti gli amministratori ed ognuno di voi che in questi anni non si è sottratto. Fare il segretario era il sogno della mia vita e oggi che si conclude la mia esperienza, posso dire di provare solo una grandissima gratitudine verso la nostra comunità politica.

Adesso ci aspettano mesi e anni fondamentali dove dovremo essere in grado di voltare pagina, cambiare e fare del Pd un nuovo soggetto politico all’altezza del mondo dove viviamo. Continuerò a dare il mio contributo quotidianamente. Ritengo che in questo momento ci sia bisogno di tutti e che tutti si sentano coinvolti in un processo di cambiamento inevitabile. Lasciatemi dire che non dobbiamo spaventarci, ma dobbiamo metterci tutto il nostro coraggio.

 

E’ la storia che ce lo impone. L’Italia sta vivendo un momento di enormi difficoltà, il governo populista con la sua propaganda rischia di demolire i valori sui quali abbiamo costruito l’Italia dal dopoguerra. Abbiamo il dovere di rialzarci, di smetterla di pensare ai piccoli problemi personali e di rimetterci in cammino.

 

In questi anni so di aver fatto molti errori e alcune cose buone. Sono convinto però di non aver mai anteposto la mia ambizione all’interesse della nostra comunità politica. Con la scelta di oggi ritengo di creare le condizioni affinché anche in Abruzzo il Pd avvii una discussione profonda che lo porterà a Congresso subito dopo le elezioni regionali.

La tornata elettorale che ci apprestiamo a vivere va affrontata con la certezza di aver governato bene la nostra Regione e con la sicurezza di proposte che parlino di cose da fare per il futuro. Dobbiamo sapere che nell’epoca della percezione i nostri avversari faranno di tutto per raccontare e distorcere quello che proporremo. Noi dobbiamo parlare del futuro dell’Abruzzo, allearci con i cittadini, essere perno di una coalizione che riparta dai contenuti, dagli amministratori locali e che abbracci gli abruzzesi che vogliono fare della nostra Regione un luogo più bello dove vivere. Per raggiungere gli obiettivi abbiamo bisogno che il Pd torni a fare il Pd. Spero che le mie dimissioni non aprano polemiche, ma suggeriscano soluzioni.

Lascio il Pd nelle mani sicure del Vice Segretario, Renzo Di Sabatino e del coordinamento politico appena costituito. Voglio rassicurare tutti gli iscritti che queste sono decisioni personali, tratte dopo un percorso di riflessione che mi ha portato a comprendere la misura dei miei errori e ritenere che per sanare le ferite la rinuncia a concludere il mio mandato fosse la scelta più giusta. Da subito continuerò ad aiutare il nostro Partito come semplice  iscritto. Per fortuna ci si dimette dalle poltrone e non dalle passioni. Un grazie davvero grande”.