In Abruzzo si rivela un flop il Liceo del Made in Italy. Si fatica a creare anche solo una classe ma c’è chi non demorde.
Le riforme che riguardano la scuola, sono sempre preda di tanti osservatori a causa dell’impatto che queste potrebbero avere direttamente sulla vita e sul processo di crescita e apprendimento dei bambini e dei ragazzi, che si ritroveranno a esperirle sulla loro pelle. Con l’insediamento della nuova squadra di Governo a trazione Fratelli d’Italia, l’attenzione è stata quindi tutta rivolta sul Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.
Oltre al cambio di nomenclatura al proprio ministero, Valditara ha promosso alcune riforme rivolte alternativamente alle scuole e alle università. Una di queste riforme, dalla natura estremamente identitaria, era quella dell‘istituzione del Liceo del Made in Italy, ciò che Valditara stesso aveva definito un passo essenziale per permettere ai ragazzi di avere, sin da subito, le competenze per essere in grado di affrontare il mondo del lavoro, anche a livelli sovranazionali.
I risultati del nuovo Liceo
Una scuola superiore, d’indirizzo economico-sociale, pensata per formare gli imprenditori di domani e renderli competenti anche nel confronto con mercati internazionali, in grado di promuovere il marchio delle eccellenze nazionali, dalla moda al cibo. Questo era l’obiettivo che il ministro Valditara voleva raggiungere, con l’istituzione del Liceo del Made in Italy. Ora iniziano ad arrivare i primi dati.
Il progetto pare non prendere piede: in tutta Italia infatti, vi sono state soltanto 375 iscrizioni. In Abruzzo, dove era stata accordata la costituzione di 6 scuole con tale indirizzo, il nuovo liceo non ha fatto breccia nei cuori di genitori e alunni. I numeri sono infatti sconfortanti: si parla di 3 iscritti a Sulmona (più 2 che hanno la domanda in cartaceo), 4 a Lanciano e 14 nelle quattro scuole del teramano.
Risulta quindi estremamente improbabile che si arrivi anche solo alla formazione di una classe. C’è chi però, non demorde, come la dirigente del liceo di Sulmona Caterina Fantauzzi. Secondo lei infatti, tali numeri arrivano da una comunicazione poco efficace e senza troppo preavviso:”Abbiamo avuto troppi pochi giorni per spiegare e pubblicizzare questo nuovo indirizzo. la cui nascita ci è stata comunicata praticamente ad inizio gennaio, con le iscrizioni che si sono aperte il 23 gennaio” per chiudersi soltanto il 10 febbraio.
Tra pregiudizio e disinteresse, pare che l’idea di Valditara non stia decollando. Le materie che un ragazzo si troverebbe ad affrontare, in questo percorso di studi, sono abbastanza variegate: grande attenzione viene data alle lingue (sia italiano che lingue estere), all’economia politica e alla matematica, oltre a una buona dose di diritto. Non si sa però, visti i numeri, se quest’anno sarà possibile sperimentare la riuscita di questo programma di studi.