Gli sbarchi di migranti non si fermano. Una nuova nave è in arrivo in Abruzzo. Una situazione che potrebbe diventare critica nei prossimi giorni.
L’anticipo della primavera sta portando diverse partenze dalla Libia. Sono molti i migranti che stanno attraversando il Mediterraneo per cercare di arrivare in Italia. Una situazione in parte critica se si pensa a quello che potrebbe succedere nei prossimi mesi con le temperature più alte.
Partenze che stanno portando le ONG ad intervenire per aiutare le imbarcazioni in difficoltà. L’ultima è stata la nave Aita Mari. L’imbarcazione ha soccorso 43 migranti ed ora è diretta verso l’Italia. Il porto assegnato dalle autorità italiane è quello di Ortona e l’arrivo è previsto nei prossimi giorni. Si tratta dell’ennesimo sbarco sulle coste abruzzesi e i numeri, come detto in precedenza, potrebbero aumentare ancora in futuro.
Migranti, l’Abruzzo destinazione di una nuova nave
L’Abruzzo è uno dei porti consigliati dal governo italiano alle ONG per far sbarcare i migranti. Ad oggi, come detto in precedenza, dovrebbe arrivare solo l’Aita Mari con i suoi 43 migranti. Ma il numero dei profughi potrebbe aumentare visto che la nave è ancora in acqua e potrebbe intervenire per aiutare altre imbarcazioni.
L’arrivo per il momento è atteso nella giornata di martedì. Le condizioni del meteo e del mare sembrano essere favorevoli e, quindi, non ci dovrebbero essere ritardi. Naturalmente non si escludono dei rinvii o altro considerando che le partenze sono diverse e altre imbarcazioni potrebbero registrare difficoltà. Vedremo cosa succederà nei prossimi giorni e se ci saranno novità in questo senso.
Migranti, il governo chiede un cambio di passo
L’arrivo ad Ortona potrebbe essere uno degli ultimi. Stando alle ultime indiscrezioni che arrivano dal governo, il premier Meloni ha chiesto un cambio di passo ai ministri sul tema migranti proprio in ottica estate. L’obiettivo è quello di un cambio di passo per non andare in grossa difficoltà nei prossimi mesi.
Le decisioni potrebbero essere prese in davvero poco tempo. In attesa di questa accelerazione, l’Abruzzo è pronto ad accogliere nuovi profughi.