Il monitoraggio di Goletta verde sulle aque dell’Abruzzo evidenzia come siano ancora oltre limiti di legge, i punti critici
Questo report evidenzia una situazione ambientale critica per le acque abruzzesi che richiede interventi urgenti sia sul fronte della depurazione sia su quello dell’informazione pubblica. Solo attraverso un impegno congiunto sarà possibile garantire un futuro più sicuro e pulito per le acque marine della regione.
L’Abruzzo si trova nuovamente sotto i riflettori per la qualità delle sue acque marine, con risultati preoccupanti emersi dall’ultima campagna di monitoraggio condotta da Goletta Verde. La metà dei punti analizzati lungo le coste della regione ha mostrato livelli di inquinamento superiori ai limiti legalmente consentiti, sollevando serie preoccupazioni per l’ambiente e la salute pubblica.
Tra i punti critici individuati, spiccano quattro aree particolarmente problematiche: la foce del Vibrata al confine tra Martinsicuro e Alba Adriatica; il punto presso la foce del Saline tra Montesilvano e Città Sant’Angelo; l’area a mare antistante la foce del fiume Feltrino a San Vito Chietino, in località Marina di San Vito; e infine il punto presso la foce del fiume Alento a Francavilla al Mare, quest’ultimo giudicato fortemente inquinato.
Le cause dell’inquinamento marino sono da ricercarsi nell’entroterra abruzzese, dove sistemi di depurazione inefficienti o assenti permettono che reflui non trattati raggiungano i corsi d’acqua fino a sfociare nel mare. Questa situazione non solo minaccia l’integrità degli ecosistemi marini ma rappresenta anche un rischio per le attività economiche costiere, in particolare quelle legate al turismo balneare.
Un altro aspetto critico evidenziato dal report riguarda la mancanza di informazioni adeguata ai bagnanti. Nonostante sia obbligatorio da anni, nei punti campionati non è stata rilevata alcuna cartellonistica che informasse sulla qualità delle acque balneabili. Inoltre, in due dei tre siti monitorati mancava il divieto di balneazione, fondamentale per segnalare ai visitatori i potenziali rischi per la salute.
Giuseppe Di Marco, presidente di Legambiente Abruzzo, sottolinea l’importanza dell’attenzione verso lo stato dei mari che bagnano le coste abruzzesi: “È necessario migliorare il livello di depurazione dei reflui”. Federica Barbera, portavoce Goletta Verde aggiunge: “Con le nostre analisi vogliamo affiancare il lavoro sulle acque marine… Mare che soffre a causa dell’assenza di adeguati sistemi di trattamento”.
Oltre alla questione dell’inquinamento delle acque costiere abruzzesi è stato menzionato anche il progetto Life Delfi mirato alla mitigazione delle interazioni negative tra specie marine a rischio come i delfini e le attività pescherecce. Un’iniziativa che sottolinea ulteriormente l’impegno nella tutela della biodiversità marina attraverso azioni concrete come il rilascio programmato nel pomeriggio dello stesso giorno una tartaruga nell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano.