” I consiglieri certamente conoscono alla perfezione”, si legge in una nota, “l’attuale Servizio del Genio Civile di L’Aquila ha attualmente sede e resterà a L’Aquila e non potrebbe essere diversamente, così come per gli altri Geni Civili distribuiti sempre su base provinciale.
Una attenta ed oggettiva lettura dei citati provvedimenti amministrativi di Giunta avrebbe consentito di verificare che i Geni Civili sono inglobati all’interno del Dipartimento Infrastrutture e Mobilità e, anche in questo caso, non potrebbe essere diversamente poiché questo è l’unico Dipartimento che annovera le funzioni di competenza del Genio Civile, cioè riproduce a scala ridotta proprio quello che, a scala nazionale, rappresenta il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, al quale sono assegnate, come noto, le competenze oggi in capo ai Geni Civili , tra cui anche quella in materia di normativa sismica.
Ribadita, pertanto, la ratio di natura prettamente funzionale dell’attuale organizzazione del Dipartimento, che, diversamente, produrrebbe solo un disallineamento tra le funzioni svolte dai Geni Civili ed il Dipartimento di riferimento, ben altra cosa è, invece, la dislocazione geografica dei vari Servizi del medesimo Dipartimento, dislocati sulle 4 province abruzzesi.
Dislocazione che non è mai stata variata nel corso degli anni e non c’è motivo di ritenere che possa accadere in futuro.
Anzi, come giustamente evidenziato di recente da Confindustria è necessario abbandonare questa sterile politica campanilistica, testualmente definito come “un falso problema”, concentrandosi invece sul potenziamento della pianta organica dei Geni Civili, aspetto che sta particolarmente a cuore della attuale Giunta tant’è che sono imminenti le riattivazioni dei contratti a tempo determinato nonché l’immissione di congrue risorse umane a seguito della chiusura delle procedure di mobilità tra enti.
Va, peraltro, rimarcato il fatto, certamente noto ai consiglieri Di Benedetto e De Santis, che il Genio Civile di L’Aquila, così come gli altri, ha ereditato nell’aprile 2016 dalle Province, a seguito del trasferimento delle funzioni in forza della Legge Del Rio e relativa LR 32/2015 di attuazione, un arretrato di circa 800 pratiche sismiche che giacevano inevase presso gli uffici della Provincia di L’Aquila, tra cui anche quelle inerenti la ricostruzione post sisma 2009. Al fine di evaderle contestualmente alla autorizzazione delle nuove pratiche, come in realtà è avvenuto alla attualità per poco più del 90 % di queste, sono state appositamente istituiti n° 2 Uffici destinati a tale compito, a dispetto dei Geni Civili delle altre province che ne annoverano solo uno.
Di conseguenza, anche la notizia sulle “numerose pratiche bloccate in attesa di ottenere l’autorizzazione sismica” è palesemente infondata con il solo intento, probabile, di screditare in modo ingiusto una struttura tecnica di elevato valore”.