La diffida viene presentata per ricordare al Responsabile dei Trasporti pro-tempore l’obbligo di coinvolgere le associazioni dei consumatori in occasione del rinnovo del Contratto di Servizio tra Regione e Trenitalia. Quest’obbligo non nasce da un desiderio delle associazioni, ma dalla Legge 244 del 2007 (finanziaria per il 2008); legge fino ad oggi mai applicata. Il Presidente risponde assicurando di essere consapevole degli obblighi imposti dalla legge 244, ma quando firma il Contratto di Servizio con Trenitalia non coinvolge le associazioni.
A quel punto (gennaio 2017) la Federconsumatori è costretta a presentare un ricorso al TAR dell’Aquila, la cui sentenza è stata pubblicata il 26.03.2021. Gli effetti principali della sentenza sono: • la tariffa che si applica per i servizi offerti ai cittadini non può scaturire solo da un equilibrio economico, ma deve essere collegata anche al miglioramento della Qualità del servizio offerto e al recupero dell’efficienza (metodo del Price-cap); • i parametri della Qualità non possono essere decisi dall’Ente Locale che dà in affidamento il servizio assieme all’impresa che dovrà gestire il servizio stesso, ma debbono essere verificati assieme alle Associazioni dei Consumatori, così come prevedono le leggi (soprattutto il DPCM del 27.01.1994 e il DPCM del 30.12.1998); • il monitoraggio della Qualità del servizio offerto deve essere verificato anche dai cittadini tramite le associazioni dei consumatori; • infine in ogni Contratto di Servizio firmato dagli Enti Locali deve essere previsto nel capitolato un costo specifico per le attività di controllo che dovranno essere effettuate per la verifica del rispetto dei parametri previsti.
Per il momento la Regione Abruzzo è obbligata a rispettare la sentenza e a rimodulare il Contratto di Servizio con Trenitalia, ma più in generale questo significa che ogni volta che un Ente Locale firma un Contratto per offrire un servizio alla collettività, deve coinvolgere le associazioni dei consumatori. E deve prevedere un finanziamento per le attività delle stesse associazioni. Le quali, grazie alla sentenza emessa dal TAR dell’Aquila, nei prossimi anni potranno svolgere un ruolo enormemente superiore a quello svolto fino ad oggi nella società; con vantaggi – speriamo – per tutti i cittadini.