Si tratta del primo piano faunistico a livello regionale a distanza di 20 anni e dopo il passaggio delle funzioni relative alla caccia dalle province alla regione a seguito della riforma Delrio, piano il cui iter è iniziato nel 2016. Appena insediato, con la procedura di pubblicazione sul bollettino ufficiale ancora aperta, ho cominciato a ricevere la pressante ed accorata richiesta di una moltitudine di portatori di interesse che hanno inteso rappresentare le proprie istanze relativamente al piano faunistico “ereditato”, il che ha determinato l’esigenza di arrivare alla definizione finale del piano solo a seguito di un periodo di ascolto e confronto approfondito, viste le tesi discordanti su molteplici aspetti, quali le zonizzazioni, le aree cinofile, i rispetti nelle aree protette etc.
Proprio grazie a questo periodo di ascolto nei confronti di ogni realtà in campo (associazioni agricole, associazioni venatorie, singoli gruppi di cacciatori, enti gestori delle riserve naturali, associazioni ambientaliste, tecnici), la miriade di osservazioni formali arrivate da decine di portatori di interesse, la complessità degli aspetti tecnici e delle varie valutazioni ambientali degli organi preposti, hanno però trovato l’epilogo nell’adozione odierna del piano faunistico, per la quale ringrazio tutti coloro che vi hanno collaborato.
A ciò si aggiunga che il piano faunistico, una volta approvato definitivamente dal consiglio regionale, con la massima celerità possibile, sarà fondamentale per la stesura dei prossimi calendari venatori che avranno così solide fondamenta per la soddisfazione delle aspettative di tutti.