Bocciato l’Abruzzo: cure essenziali non garantite. Dati peggiori dell’anno scorso

Secondo i dati pubblicati dal Ministero della Salute, l’Abruzzo, insieme ad altre 11 regioni italiane, non è riuscito a garantire le cure essenziali nel 2022. 

La sanità pubblica è una delle più grande conquiste tutte italiane, che permette a chiunque di dormire sonni tranquilli, sapendo di poter fare affidamento su un sistema sanitario nazionale che punta al benessere di ogni cittadino e non. Negli ultimi tempi però, si assiste giornalmente a una serie di problemi crescenti, dal collasso delle strutture assistenziali sul territorio alla penuria di personale medico – sanitario negli ospedali. 

CURE NON GARANTITE
CURE NON GARANTITE abruzzo.cityrumors.it

Queste situazioni sono sotto gli occhi di tutti, tra tempi d’attesa estremamente lunghi nei pronto soccorso fino a visite di controllo con date molto avanti nel tempo. A dare un quadro ancora più chiaro di quella che è la situazione degli ultimi anni però, ci ha pensato il Ministero della Salute, presieduto dall’Onorevole Orazio Schillaci, che in un report ha restituito un quadro della situazione sanitaria nelle varie regioni d’Italia nel 2022. 

La sanità in Abruzzo nel 2022

Impietosi i dati che pervengono dal Ministero della Salute, pubblicati sul sito Quotidiano Sanità. Sebbene siano soltanto parziali al momento, aiutano sicuramente a restituire un’immagine della situazione sanitario – assistenziale che l’Italia si è trovata a fronteggiare negli ultimi anni, con particolare riferimento al 2022. Vediamo dunque, secondo questo resoconto, quali sono le regioni italiane che se la sono cavata meglio.

Tutte le Regioni bocciate
Tutte le Regioni bocciate abruzzo.cityrumors.it

Il primo dato che si rileva, è quello relativo alle cure essenziali prestate ai pazienti. Nonostante sembri qualcosa di scontato a cui tendere, soltanto 9 regioni su 20 sono riuscite a prestare le cure essenziali. L’Abruzzo però, non è una di queste. L’Abruzzo si colloca tra le regioni che non raggiungono la sufficienza in una o in tutte e tre le macroaree utilizzate come riferimento per il report: prevenzione, distrettuale, ospedaliera. 

Il dato è preoccupante anche rispetto al 2021, un solo anno prima rispetto alle valutazioni pubblicate ultimamente. Nell’anno precedente infatti, le regioni con punteggio inferiore alla soglia minima, erano 7 mentre nel 2022 sono diventate 12. Si parla di regioni che risultano non essere sufficienti in tutte e tre le macroaree. Per quanto riguarda le regioni coi risultati migliori, troviamo: Veneto, seguito da Emilia-Romagna e Toscana.

Si difendono bene Lombardia e provincia autonoma di Trento. Il risultato peggiore è stato registrato in Valle d’Aosta, che registra insufficienze in tutte e tre le macroaree. Infine, Abruzzo, provincia di Bolzano, Liguria, Lazio e Molise hanno avuto un punteggio sotto la soglia in una macro-area, mentre Piemonte, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna in due macro aree.

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