La costa abruzzese è stata recentemente interessata da un fenomeno che ha suscitato preoccupazione tra i bagnanti: presenza di mucillagine.
Questo aggregato di polisaccaridi, noto anche come “magma organico”, è stato rilevato in quasi tutti i tratti della costa, sia in sospensione che sul fondo marino.
Sebbene il fenomeno della mucillagine possa creare apprensione tra i bagnanti per le sue manifestazioni visive ed eventualmente tattili fastidiose, le autorità competenti stanno monitorando attentamente lo sviluppo della situazione garantendo interventi mirati qualora fosse necessario intensificare gli studi su questo singolare evento naturale.
I tecnici dell’Agenzia Regionale per la Tutela Ambientale (Arta), su segnalazione della Guardia Costiera, hanno effettuato sopralluoghi lungo le coste abruzzesi. Durante questi controlli, effettuati nei giorni 27 e 28 giugno, è stata confermata la presenza di mucillagine in forma di strisce o reticoli. Il fenomeno era già stato avvistato tre giorni fa a circa 3 miglia dal litorale e sembra essersi intensificato nelle ultime ore.
In particolare, al largo di Francavilla al Mare è stata osservata una significativa concentrazione di mucillagine. Una striscia larga circa 5 metri e lunga decine di metri si è accumulata entro 300 metri dalla linea di costa, seguendo il fronte della corrente. Questa manifestazione ha aumentato l’apprensione tra i bagnanti locali e turisti presenti sulla costa.
Nonostante il disagio visivo e la sensazione fastidiosa causata dal contatto con i macrofiocchi di mucillagine, gli esperti assicurano che non vi sono rischi per la salute umana. In rari casi può provocare prurito, ma non rappresenta un pericolo diretto per chi decide di fare il bagno nelle acque interessate dal fenomeno.
Le abbondanti piogge delle ultime settimane hanno arricchito il mare di nutrienti attraverso gli apporti fluviali. Questa condizione, unitamente alle alte temperature registrate recentemente, ha favorito la proliferazione delle fioriture fitoplanctoniche capaci di secernere sostanze mucose come parte del loro processo fisiologico naturale. Il fenomeno non è nuovo: nei giorni scorsi era stato osservato anche lungo le coste marchigiane dopo essere provenuto dal Veneto.
L’Agenzia Regionale per la Tutela Ambientale ha annunciato che continuerà a monitorare attentamente l’evoluzione della situazione lungo le coste abruzzesi. Se necessario verranno effettuati ulteriori campionamenti e indagini analitiche approfondite che includeranno non solo parametri biologici, ma anche chimici relativi ai nutrienti e al fitoplancton coinvolto nel processo.