Mentre la procura teramana chiude l’inchiesta per un presunto inquinamento ambientale dopo l’allarme acqua del maggio dello scorso anno, stamattina la Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus, che fa parte della Mobilitazione per l’Acqua del Gran Sasso, ha inviato un nuovo esposto preparato in questi ultimi giorni sulla questione della sicurezza del sistema Gran Sasso.
Si tratta del quinto atto, a partire da quello degli inizi di aprile 2017 sul caso diclorometano.
“Questa ulteriore nota nasce da un fatto irrituale, a dir poco sconcertante – dicono – Il quarto esposto, quello del 06 giugno 2018, fondato su una miriade di documenti acquisiti durante gli accessi agli atti e in cui emergevano criticità enormi sulla sicurezza, era stato inviato sia alla Procura di Teramo sia a numerosi altri enti chiedendo approfondimenti anche di tipo amministrativo interno. Ebbene, alcuni giorni fa abbiamo scoperto, per puro caso, che la Direzione Regionale dei VV.F. ha inviato una scarna e inconferente lettera di replica a tutti gli enti ma non alla SOA, evitando così di esporsi alla dialettica con l’associazione che, tra l’altro, ha pure segnalato un incendio verificatosi nei laboratori il 1 giugno 2016 che era ignoto proprio ai VV.F.”.
E ancora: “Ricordiamo che la stessa Direzione Regionale dei VV.F. ha negato l’accesso agli atti ai Rapporti di Sicurezza depositati dall’INFN nel 2006, 2011 e 2016, mai validati definitivamente (almeno al 22 gennaio 2018, giorno del nostro accesso agli atti) e al rapporto di ispezione 2017 e ha messo gli omissis sui documenti pure sulla localizzazione dei laboratori. Nei prossimi giorni entreremo nel merito dei contenuti di questo ulteriore atto che nasce, come abbiamo detto, dall’arroccamento degli enti rispetto alle segnalazione dei cittadini”.