L’incremento, rispetto al 2021, è pari al 7,8%.
Lo rileva l’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, che ha preso in esame le tariffe per il servizio idrico integrato applicate in tutti i capoluoghi di provincia italiani nel 2022 in riferimento ad una famiglia tipo composta da 3 persone.
A livello territoriale, in testa c’è L’Aquiila, con 535 euro e un aumento del 9,1% rispetto al 2021. Segue Teramo, con 445 euro (+1,9%). Chiudono Pescara e Chieti, entrambe con 418 euro e una variazione del +10,3%. Per quanto riguarda la dispersione idrica, il dato regionale è pari al 55,7%: 71,7% in provincia di Chieti, 58,9% in provincia di Pescara, 50,7% nell’Aquilano e 28,6% nel Teramano.