Questo, in estrema sintesi, quanto emerge dal Monitor dei Distretti Industriali dell’Abruzzo realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
“I dati dell’export distrettuale confermano come l’Abruzzo sia una regione che sa reagire ai contesti di difficoltà. Nonostante il peggioramento del contesto macroenomico, per l’economia regionale il 2022 si chiuderà positivamente grazie alla buona performance del primo semestre ed al traino delle costruzioni, del turismo ed appunto delle esportazioni – spiega Roberto Garielli, Direttore Regionale Lazio e Abruzzo Intesa Sanpaolo – In questo frangente le imprese si trovano però a dover fronteggiare costi e incertezze inattese innescate dai rincari energetici. Come prima banca italiana abbiamo ritenuto doveroso sostenerne con misure anche straordinarie le esigenze di liquidità e al contempo continuare a stimolare gli investimenti strategici, a partire da quelli per le energie rinnovabili, la diversificazione delle fonti e l’indipendenza energetica”.
L’analisi per distretto mostra dinamicità in tutte le filiere di specializzazione regionali. Spicca per maggior incremento il distretto della Pasta di Fara, primo distretto regionale in termini di esportazioni, che nel primo semestre registra una crescita tendenziale del 36,5% (+55,1% rispetto allo stesso periodo del 2019). Sul settore hanno pesato i rincari energetici e dei costi delle materie prime, in particolare i cereali, spesso quotati in dollari, valuta che ha continuato a rafforzarsi nei confronti dell’euro per tutto il primo semestre dell’anno. Tutte le principali destinazioni del distretto in particolare gli Stati Uniti registrano un +81,5% tendenziale, seguiti da Germania (+30,1%) e Giappone (+19,4%).
L’altro distretto dell’agro-alimentare dei Vini del Montepulciano d’Abruzzo rallenta la crescita registrata nel 2020 e 2021 e chiude il semestre con una variazione tendenziale del +2,5% rispetto al 2021 e +14,9% rispetto al 2019. Il mercato tedesco, pur confermandosi la prima destinazione commerciale per i vini abruzzesi DOP, con circa 17 milioni di euro di export, registra un calo dell’8,4%. Forti incrementi invece verso Canada (+44,8%), Regno Unito (+37,5%) e Belgio (+83,5%). Va notato che, secondo Coldiretti, l’aumento dei costi energetici e di trasporto, l’incremento dei costi delle materie prime e la crisi dei consumi rischiano di rendere meno competitivi a livello internazionale i prodotti agricoli italiani se non si affronteranno investimenti adeguati.
In evidenza anche il recupero da parte del distretto del Mobilio abruzzese, terzo distretto per export della regione con 63 milioni di euro che grazie all’ottimo recupero (+27%) è ritornato sopra dell’8,8% rispetto allo stesso periodo del 2019. In crescita tutti i principali paesi di destinazione, tra i quali spicca, il mercato americano, con flussi pari a 14,7 milioni di euro e una variazione pari al +146,8%. Significativi i contributi di Francia, secondo mercato di sbocco del distretto, con un +24% e Canada, la cui crescita è dell’86,9%.
Il distretto dell’Abbigliamento nord-abruzzese, con un incremento di 14,3 milioni di euro, segna un +62,1% tendenziale, ma è ancora sotto dell’8,1% rispetto al primo semestre del 2019. La crescita è sostenuta principalmente dai flussi verso paesi limitrofi come Francia, Germania e Svizzera.
Anche l’Abbigliamento sud-abruzzese cresce, sebbene a ritmi più contenuti, nella misura del 21,5%, restando tuttavia inferiore del 34,7% rispetto allo stesso periodo del 2019, soprattutto a causa della forte contrazione dell’export verso la Svizzera.
Spiccano per maggior incremento gli Stati Uniti (+51%), principale destinazione per i flussi di export dei distretti abruzzesi, che riprendono a crescere dopo il calo del 2021, anche sotto la spinta del dollaro forte che rende più conveniente l’acquisto di prodotti italiani. Tutti i paesi europei si confermano importanti mercati di sbocco. In particolare, le vendite verso la Germania aumentano dell’11,4%, mentre la Francia segna un +50,1%. In evidenza anche i risultati ottenuti nel Regno Unito (+37,5%) e in Belgio (+28,6%).
Crescono le vendite verso le economie emergenti (+13,2%), che pesano quasi il 22% sul totale dell’export distrettuale abruzzese, grazie soprattutto al balzo delle vendite in paesi dell’Europa Centro Orientale come Polonia (+32,1%) e Albania (+42,1%) e alla forte dinamicità che si registra in Medio Oriente (+35,9%), principalmente negli Emirati Arabi Uniti e Israele. Alla prevalenza di segni positivi si contrappongono cali significativi verso il mercato russo e verso l’Ucraina, i cui flussi si riducono rispettivamente del 24% e del 57% a causa degli effetti del conflitto.