Sostegno senza precedenti in Abruzzo: oltre 1 milione per anziani, bebè e famiglie in difficoltà. Un piano strategico che cambia il volto del welfare regionale
Un sospiro di sollievo, una boccata d’ossigeno per le famiglie abruzzesi che ogni giorno combattono la loro battaglia contro le difficoltà. La Regione ha piazzato un colpo decisivo, un vero e proprio abbraccio per i più fragili: è pronto un fondo monumentale, oltre un milione di euro, destinato al Piano regionale integrato di interventi per le famiglie meno abbienti. Una cifra che non è solo un numero, ma la promessa di un futuro più sereno per chi fatica ad arrivare a fine mese.

È un vero e proprio “Piano per il sociale”, un’architettura di aiuti che si snoderà attraverso 24 ambiti sociali, coprendo l’intero territorio. Dal sacro “bonus bebè”, un segnale di speranza per le nuove vite, alla riconferma dei preziosi “buoni servizio”. E ancora: contributi per le babysitter, un aiuto concreto per chi lavora, e il potenziamento dei centri aggregativi per adolescenti, luoghi vitali dove i giovani possono crescere e sognare. Un mosaico di misure pensate per chi naviga a vista, per chi ha il reddito basso e la preoccupazione alta.
Ma la vera novità, il punto di svolta, è l’investimento massiccio sui Centri per la famiglia. Oltre 700mila euro, una cifra record che ne potenzierà le attività, trasformandoli in veri e propri presidi sul territorio. Una delibera di giunta, frutto del lavoro dell’assessore Roberto Santangelo e di un modello condiviso con il Dipartimento per le politiche della famiglia, che mira a “valorizzare le risorse del territorio e favorire la messa a punto di interventi mirati, non soltanto in chiave di risparmio di spesa sociale, ma anche di adeguamento e personalizzazione dei servizi“.
Consultori e fondo per i centri per la famiglia
Il cuore del piano batte per i “Consultori familiari”, luoghi fisici aperti alla comunità, dove si erogano servizi di mediazione, consulenza legale, psicologica, sociale ed educativa genitoriale. Un’attenzione particolare alle situazioni di disagio e conflitto.

E non solo: un fondo di 743.142 euro andrà alla valorizzazione dei Centri per la famiglia, con servizi che spaziano dalla prevenzione sull’uso di sostanze psicotrope al “sostegno alla genitorialità”. E un’altra perla: la valorizzazione dell’invecchiamento attivo, coinvolgendo gli anziani in attività di accompagnamento e consulenza. Un modello di “community care” che punta a incrementare il tasso di natalità, supportando maternità e paternità.
E poi, una novità su misura per due territori simbolo: 40.000 euro destinati agli Enti capofila di Ambito distrettuale (Ecad) di L’Aquila e Avezzano. Un vincolo di destinazione preciso: attività di collaborazione con consultori familiari sociali privati, per garantire servizi essenziali anche dove i Centri per la famiglia non sono ancora operativi.
Asili nido, spazi gioco e doposcuola
La seconda linea di finanziamento, con un budget di 425.589 euro, è un’ancora di salvezza diretta per le famiglie in difficoltà. Ci sono i “buoni servizio”, un sostegno vitale per l’educazione e la cura di minori fino a 14 anni (o 18 in caso di handicap) e degli anziani conviventi. Asili nido, spazi gioco, doposcuola, centri aggregativi per adolescenti, buoni babysitter, servizi domiciliari: un ventaglio di opportunità per alleggerire il peso quotidiano.

E ancora: risorse mirate per contrastare il caro-energia, aiuti per le utenze domestiche (luce e gas), per l’acquisto di beni di prima necessità per bambini e adolescenti (fino a 16 anni), gestanti, padri o madri soli, e anziani. E l’epilogo, un’iniezione di fiducia nel futuro: il “bonus nascita”, un sostegno economico per le nuove nascite nel 2025, per adozioni o affidamenti.
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Santangelo non ha dubbi: “Investire sulla famiglia e sulla natalità restando accanto sempre alle fasce più fragili della società significa aver ben chiare le nostre priorità“. Una regione che punta sui giovani, che sono il futuro. Le risorse sono state ripartite tra i 24 Ecad dell’Abruzzo, da L’Aquila (78.468 euro) a Pescara (88.379 euro), a Teramo (47.632 euro), fino al Gran Sasso-Laga (35.329 euro). Un tesoro da non perdere, un investimento sull’anima più autentica dell’Abruzzo.





