E’ questa la richiesta che il presidente Luciano D’Alfonso ha fatto ai responsabili delle sette Caritas operanti sul territorio regionale incontrati ieri mattina, a Chieti, per quantificare la reale portata del disagio in una regione dove il numero delle persone in difficoltà economiche è in costante crescita.
La Regione, stando a quanto dichiarato dal governatore, oltre a mettere in campo l’assistenza amministrativa delle sue strutture e il suo ruolo di pianificazione, “sta recuperando su più fronti le risorse adeguate a sostenere ed affiancare un simile sforzo. Già in questi pochi mesi di Governo, ad esempio – ha ricordato D’Alfonso – abbiamo eliminato circa 630 mila chilometri percorsi inutilmente dai mezzi del trasporto pubblico locale per mancanza di utenza e abbiamo puntato sul trasporto universitario. Inoltre, sono stati investiti 75 milioni di euro per portare la banda larga nelle zone rurali, intervento che sarà completato entro fine anno. Stiamo rivedendo, inoltre – ha spiegato D’Alfonso – la rete dell’emergenza-urgenza che rappresenta uno dei passaggi chiave che ci consentirà di uscire, nel giro di qualche mese, dal Commissariamento della sanità. Un ulteriore salto di qualità – ha aggiunto – si potrebbe compiere replicando l’esperienza della Baviera dove viene applicata una fiscalità di vantaggio agli imprenditori che assumono attraverso il meccanismo della garanzia assicurativa così come stiamo cercando di rilanciare il ruolo dei Geni civili ai fini della manutenzione del patrimonio stradale. Tutte attività che potrebbero favorire l’occupazione e venire incontro, indirettamente, ma in maniera incisiva, all’opera della Caritas”.
Tuttavia, il presidente D’Alfonso ritiene che la Caritas abruzzese possa assumere anche ruoli diversi dall’assistenza dei cosiddetti ultimi. “Stiamo lavorando, infatti – ha concluso – per avviare una sorta di Erasmus abruzzese che porti ad accogliere circa 5 mila studenti. Per mettere in piedi una macchina organizzativa e logistica di un certo livello c’è, però, bisogno di quelle competenze ed esperienze che solo i centri Caritas sono in grado di garantire. Per questo si potrebbe pensare, in merito a questo progetto, di far gestire loro una serie di strutture regionali, attualmente inutilizzate”.
L’assessore alle Politiche sociali, Marinella Sclocco, invece, illustrando le opportunità del suo settore, ha ricordato che “per la prima volta la Caritas è stata inserita stabilmente nel partenariato sociale e può così partecipare alla progettazione europea ed accedere ai fondi POR-FSE, passati dai 112 milioni di euro iniziali a 142 milioni di euro”.