Respinte invece le risoluzioni con cui si chiedeva alla Giunta di predisporre, entro la fine di agosto, l’avviso per i “Voucher Alta Formazione” (la Sclocco ha confermato che saranno attivati a settembre) e quella sulla sospensione del decreto commissariale dello scorso anno sulla continuita’ assistenziale nelle Asl abruzzesi, che prevede la soppressione di alcuni presidi di guardia medica. E’ passata, infine, la risoluzione in cui si chiede al Presidente della Regione Luciano D’Alfonso di perseguire qualunque iniziativa utile a bloccare il progetto dell’elettrodotto Villanova-Gissi. L’Aula ha poi affrontato l’esame del progetto di legge sulla riforma della struttura amministrativa e dirigenziale della Regione.
Personale: D’Alfonso, certo della potenza salvifica riforma
“Sono convinto della potenza salvifica di questa legge”. Lo ha detto il presidente della Giunta regionale Luciano D’Alfonso, intervenendo nella discussione della legge di riforma dell’organizzazione amministrativa della Giunta e del Consiglio regionale. D’Alfonso e’ intervenuto dopo le dichiarazioni dei consiglieri di minoranza: “Abbiamo bisogno – ha detto – di far sì che quello che interessa gli abruzzesi accada in forma certa, celere e efficace. Da qui la figura di un direttore generale unico, il cui fondamento e’ scritto nella storia del miglior regionalismo lombardo per il quale Dossetti è stato un protagonista primario”. Sulla figura e sulla funzione del direttore generale si e’ incentrato gran parte dell’intervento del presidente della Giunta regionale che non ha mancato di analizzare la figura del Segretario generale istituito con legge nel 2006. “Il Segretario generale abruzzese era una figura con una disposizione del collo tutta protesa a fare politica, collocato nell’alveo lavorativo. Il direttore generale di questa legge cambia la filosofia e l’impostazione culturale di una regione che deve dare risposte certe e precise. E non prenderà un euro di più di quanto stabilito dalla legge nazionale”. Sul commissario realizzatore, figura anch’essa prevista nella legge di riforma in discussione in Consiglio regionale, il presidente D’Alfonso ha annunciato che “esso sara’ indissolubilmente legato alla legge obiettivo e che, anzi, verra’ istituito quando a fine anno approveremo la legge obiettivo”.
“La maggioranza è stata bloccata dagli emendamenti presentati dal centrodestra e così, per far passare la legge per la riorganizzazione della struttura organizzativa regionale deve tornare sui suoi passi”. Questo è il commento del Consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo, sulla seduta odierna del Consiglio regionale, ancora in corso di svolgimento all’Emiciclo. “I punti salienti sui quali abbiamo avuto successo – sottolinea Febbo – riguardano in primis i dipendenti di categoria C per i quali non sarà possibile passare alla categoria D dopo 10 anni di servizio, senza aver prima sostenuto un concorso pubblico. Per quanto riguarda i dirigenti della Giunta si torna all’impostazione del centrodestra, che ne prevede 90 e non 120 come inizialmente era stato preannunciato. Intorno alla figura del Commissario – continua Febbo – c’e’ stato un acceso confronto, che ha visto tenere in debita considerazione le indicazioni arrivate dal Gruppo di Forza Italia. La figura sara’ scelta all’interno della Regione e per quanto riguarda compiti e funzioni il tutto sara’ demandato ad un’apposita ‘legge obiettivo’ di prossima emanazione. Sono stati fissati tetti di spesa sia per quanto riguarda il Direttore generale, sia per le Direzioni o Dipartimenti, passati da 14 a 7, mentre la spesa complessiva subira’ un taglio del 40 per cento. Chiaramente – sottolinea il Consigliere regionale – il gruppo di Forza Italia è soddisfatto di quanto ha prodotto il lavoro in Consiglio regionale che se da un lato rappresenta un ritorno allo spirito iniziale della riforma dall’altro e’ la logica conseguenza di quanto abbiamo fatto quando eravamo al governo di questa Regione. Anche per quanto riguarda la variazione di Bilancio – rimarca Febbo – a parte una serie di chiarimenti, tutto resta com’era, cosi’ come stabilito dalla precedente amministrazione, restando invariati i fondi per la Cultura. Ripristinate anche le risorse destinate alle Ater per la lotta all’abusivismo, mentre per quanto riguarda il recupero dell’area ex Cofa il tutto sarà demandato al riconoscimento degli strumenti urbanistici vigenti nel Comune di Pescara. Il Presidente della Giunta regionale si impegna entro 60 giorni alla pubblicazione di un bando pubblico per il rispetto degli accordi di programma precedentemente sottoscritti. Ci sembra di poter dire che senza l’apporto costruttivo del centrodestra nessuna vera riforma sarebbe stata approvata”.
“Con le nostre proposte e la nostra opposizione abbiamo contribuito a migliorare un testo di legge che, aldilà delle dichiarazioni di intenti, rischiava di creare effetti molto negativi”. Lo afferma il Capogruppo di ‘Abruzzo Futuro’, Mauro Di Dalmazio, in merito alla riforma della Pubblica amministrazione regionale, in fase di discussione all’Emiciclo. “Dopo che abbiamo posto rimedio alle ‘sviste’ con le quali si introducevano passaggi di livelli senza concorso, si aumentava il numero dei dirigenti regionali a dismisura, si toglievano risorse alle istituzioni culturali, salvi ravvedimenti dell’ultimo momento, indotti dalla dura opposizione, sono stati accolte alcune proposte contenute negli emendamenti presentati dal sottoscritto hanno consentito di rinviare, come richiesto, la disciplina del commissario, che era diventato il punto centrale, ad una specifica legge obiettivo che individui e definisca gli obiettivi straordinari a cui ricollegare tale figura. Infatti, la proposta della maggioranza era nebulosa e soprattutto, senza specificazioni di funzioni e finalità, rischiava pertanto di determinare una proliferazione di ruoli non certo funzionali al buon andamento amministrativo bensì con il rischio della creazione di ulteriori posti e ruoli di governo e sottogoverno. Un altro emendamento accolto riguarda la fissazione di un tetto per la remunerazione del direttore generale che non può certo essere esorbitante rispetto al trattamento dei direttori. Abbiamo inoltre definitivamente evitato il rischio della sottrazione di risorse a primarie istituzioni culturali abruzzesi, come già avvenuto in commissione. Il testo di legge presenta ancora molte criticità, ma certo il lavoro svolto in opposizione sia in commissione che in aula, aldilà degli intenti dichiarati, ha evitato effetti peggiori e negativi”.
La risoluzione presentata dal M5S, avente oggetto la “Continuità assistenziale delle Aziende Sanitarie Locali della Regione Abruzzo”, primo firmatario il consigliere vastese Pietro Smargiassi, è stata bocciata nella seduta di oggi del Consiglio regionale (30 presenti, 16 contrari, 14 favorevoli).
La risoluzione era diretta a sollecitare l’intervento della Regione Abruzzo per evitare la sospensione dell’attività di guardie mediche nell’aquilano e nel chietino (fra cui Campo di Giove e Celenza sul Trigno).
“Esprimo profonda delusione – spiega il consigliere M5S Pietro Smargiassi – di fronte alla maggioranza che boccia una risoluzione che intendeva proteggere la salute e le vite di chi si troverà ora senza una guardia medica operativa nelle vicinanze. Ora D’Alfonso e la sua maggioranza politica – conclude Smargiassi – si assumano la responsabilità politica e di coscienza sulla salute dei cittadini abruzzesi dell’aquilano e dell’Alto Vastese.
Ha riconsegnato la fascia di sindaco per protesta: Andrea Venusini, sindaco di Celenza sul Trigno, era venuto in Consiglio Regionale per appoggiare la risoluzione sulle guardie mediche firmata dal consigliere M5S, ma controfirmata da una lunga schiera di colleghi anche della maggioranza di centrosinistra. La risoluzione chiedeva la sospensione della chiusura dei ‘centri di continuità assistenziale’.