In particolare, la Regione ha promosso lo sviluppo delle fattorie sociali, aziende agricole che svolgono attività di coltivazione, orticoltura e ogni altra attività generale connessa all’agricoltura e al recupero di attività relative al mondo della tradizione contadina regionale, nonchè eventuali attività didattiche e attività o terapie assistite con animali e che estendono i loro servizi a favore di persone che presentano forme di fragilità o di svantaggio psico-fisico o sociale o a fasce di popolazione che presentano forme di disagio sociale.
“Si è provveduto ad istituire l’Albo delle Fattorie sociali” spiega l’assessore Paolo Gatti “e ad approvare l’allegata disciplina contenente le disposizioni relative alle modalità di iscrizione all’Albo e alle successive fasi legate alla gestione, comprese le modalità per effettuare, almeno una volta all’anno, i controlli volti alla verifica delle sussistenza dei requisiti prescritti e al monitoraggio e accertamento delle attività poste in essere. Le fattorie sociali che intendano operare come tali in Abruzzo devono rispondere a dei requisiti ben precisi per essere iscritte ad un apposito Albo tenuto, secondo quanto disposto dall’art. 6 della sopracitata Legge, presso la Giunta Regionale ed aggiornato annualmente; tramite l’iscrizione all’albo, le fattorie in possesso dei requisiti potranno adesso vedere riconosciuta la loro attività e sperimentare così un modello innovativo nel campo dell’inclusione sociale”.