Una vera e propria mini-rivoluzione del settore, destinata a cambiare anche le abitudini di un pubblico molto vasto, e che punta a facilitare l’emersione del lavoro nero. Nello stesso tempo, il meccanismo favorirà l’ingresso, nel mercato del lavoro, di operatori – soprattutto i più giovani – che, pur in regola con i requisiti professionali richiesti per poter esercitare una attività, non possono ancora permettersi una sede e attrezzature tutte proprie.
“Grazie alla “poltrona in affitto” osserva Renato Giancaterino, responsabile regionale di Cna Benessere e Sanità “ci sarà un vantaggio evidente anche per l’operatore che concede in uso attrezzature e sede, perché potrà operare un consistente risparmio sui propri costi di gestione: aspetto che, in un’epoca di crisi profonda anche delle attività di servizi alla persona, certo non può essere né sottovalutato né tralasciato. E proprio per favorire l’incrocio tra domanda e offerta, abbiamo messo a disposizione un’area del nostro sito internet regionale per stimolare i possibili partner”.