La missione dell’Explora, denominata “Jobo Garu”, punta alla realizzazione della “Via Ferrata Drolambau Ice Fall”, a una quota compresa tra i 5000 e 5400 m. La ferrata servirà ad agevolare la salita al Rifugio più alto dell’Himalaya, che il team italiano andrà a costruire a una quota di 5800 m, su progetto dell’austriaco Josef Einweller, con l’obiettivo di sostenere l’economia prevalentemente turistica di questi territori.
“Per noi – ha dichiarato il Presidente Navarra – è un onore avere nel Parco persone della competenza e dell’entusiasmo di Davide Peluzzi. Grazie a lui abbiamo un rapporto reale con il Parco nazionale del Gaurishankar, in un gemellaggio tra le montagne sacre che rappresentiamo. Davide porterà la nostra bandiera come ambasciatore del Parco e, in tal senso, proporrò formalmente la sua nomina al Consiglio Direttivo dell’Ente, quale giusto riconoscimento di un’azione meritoria di divulgazione del nostro territorio. Non a caso nella sede dell’Ente Parco, sotto i nostri loghi, abbiamo steso le “Preghiere al vento” tibetane portate in dono dall’associazione “Explora”, quale segno concreto di unione di idee e di spiritualità”.
Il territorio su cui si concentrerà la missione “Jobo Garu 2017” è contiguo al tracciato del “Percorso Bonatti” che l’associazione Explora ha ideato con il Parco e che unisce idealmente Amatrice all’Himalaya passando per il Gran Sasso d’Italia. A tal proposito, grazie alla collaborazione del CAI di Amatrice, il team di Explora porterà con sé una tegola della cittadina laziale distrutta dal terremoto con l’intento di porla sul tetto del rifugio più alto del mondo che si andrà a realizzare.
Peluzzi si è detto “Felice ed onorato dell’attribuzione del ruolo di ambasciatore del Parco, perché tale riconoscimento rinnova una sinergia d’azione che vuole essere migliorativa del mondo, unendo aspetti che vanno dalla cooperazione tra popoli alla ricerca scientifica su tematiche di interesse globale come lo studio sui cambiamenti climatici”.