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Il Governo non impugna la legge sui tartufi proposta dal Pd. Ruffini: ‘Febbo nuovamente smentito’

Teramo. “L’assessore Mauro Febbo viene continuamente smentito dai fatti”. Così commentano i due consiglieri regionali Claudio Ruffini e Giovanni D’Amico in merito alla scadenza prevista per oggi dei termini per impugnare il progetto di legge del Pd sui tartufi che vieta tra l’altro l’uso dello zappetto e che proprio Febbo aveva tacciato di incostituzionalità.

“Allo stato delle cose – spiegano infatti i due politici – la nostra legge è legittima e non presenta nessun vizio. Quindi non solo resta in piedi il divieto di usare lo zappetto, ma la proposta del Pd ormai legge a tutti gli effetti, raggiunge ad altri due importanti obiettivi”.

Il riferimento è al fatto che la giunta regionale approverà un apposito regolamento che consentirà ai Comuni di disciplinare la raccolta dei tartufi nelle aree di particolare valore ambientale e al fatto che la stessa giunta disciplinerà con regolamento il riconoscimento in ambito regionale delle associazioni di tartuficoltori.

“A Febbo vorremmo al contrario ricordare – continuano D’Amico e Ruffini – che il Governo ha impugnato numerose leggi prodotte dalla Giunta e dalla maggioranza di cui fa parte. Piuttosto che prodursi in esercizi giuridici, l’assessore farebbe bene a leggere le carte che in Giunta ed in Consiglio gli vengono proposte, viste le numerose impugnative che le stesse hanno ottenuto”.

Per quanto attiene alla riforma organica dei tartufi, anche i consiglieri del Pd riconoscono l’esigenza di rivedere ed aggiornare la disciplina.  “Siamo convinti che anche in Abruzzo dopo oltre 20 anni serva una nuova legge sulla raccolta dei tartufi – spiegano Ruffini e D’Amico – e in tal senso non faremo mancare le nostre proposte in Consiglio regionale. Riteniamo comunque che la nuova legge debba nascere da una condivisione con i territori e le associazioni che più di tutti conoscono e vivono questo mondo. Ed è proprio in questa direzione che la nostra legge di recente approvata vuole andare, mirando al riconoscimento in ambito regionale delle associazioni di tartuficoltori e salvaguardando le aree tartuficole di pregio”.