“Allo stato delle cose – spiegano infatti i due politici – la nostra legge è legittima e non presenta nessun vizio. Quindi non solo resta in piedi il divieto di usare lo zappetto, ma la proposta del Pd ormai legge a tutti gli effetti, raggiunge ad altri due importanti obiettivi”.
Il riferimento è al fatto che la giunta regionale approverà un apposito regolamento che consentirà ai Comuni di disciplinare la raccolta dei tartufi nelle aree di particolare valore ambientale e al fatto che la stessa giunta disciplinerà con regolamento il riconoscimento in ambito regionale delle associazioni di tartuficoltori.
“A Febbo vorremmo al contrario ricordare – continuano D’Amico e Ruffini – che il Governo ha impugnato numerose leggi prodotte dalla Giunta e dalla maggioranza di cui fa parte. Piuttosto che prodursi in esercizi giuridici, l’assessore farebbe bene a leggere le carte che in Giunta ed in Consiglio gli vengono proposte, viste le numerose impugnative che le stesse hanno ottenuto”.
Per quanto attiene alla riforma organica dei tartufi, anche i consiglieri del Pd riconoscono l’esigenza di rivedere ed aggiornare la disciplina. “Siamo convinti che anche in Abruzzo dopo oltre 20 anni serva una nuova legge sulla raccolta dei tartufi – spiegano Ruffini e D’Amico – e in tal senso non faremo mancare le nostre proposte in Consiglio regionale. Riteniamo comunque che la nuova legge debba nascere da una condivisione con i territori e le associazioni che più di tutti conoscono e vivono questo mondo. Ed è proprio in questa direzione che la nostra legge di recente approvata vuole andare, mirando al riconoscimento in ambito regionale delle associazioni di tartuficoltori e salvaguardando le aree tartuficole di pregio”.