Lo dicono in una nota congiunta i capigruppi del Pd ai Consigli Provinciali di Chieti e Pescara, Camillo D’Amico e Antonio Di Marco, aggiungendo: “A nostro avviso dovranno essere emanati criteri flessibili, fissare dei termini precisi entro quando bisogna adempiervi e lasciando a regioni, province e comuni la definizione fisica e territoriale dei nuovi enti che nasceranno. Esprimiamo soddisfazione perché vengono confermate e rafforzate le funzioni della pianificazione di area vasta, della manutenzione della viabilità provinciale e crediamo nel buon senso del parlamento affinchè riconferisca anche quelle legate all’edilizia scolastica, formazione professionale e centri per l’impiego ove l’esperienza maturata sul campo ha punte di eccellenza. Non condividiamo affatto il mantenimento del sistema elettorale contenuto nell’articolo 23 del decreto Salva Italia ma restiamo fiduciosi nel ravvedimento potrà avvenire nel dibattito parlamentare altrimenti ci penserà la Corte Costituzionale a fare giustizia nella seduta del prossimo 6 novembre. Biasimiamo e condanniamo le facili ed incontenibili esternazioni del presidente della provincia di Chieti e dell’unione delle Province abruzzesi, Enrico Di Giuseppantonio, che sta alimentando una inutile quanto dannosa discussione che poterà il solo frutto di allontanare ancora di più i cittadini dall’istituzione provincia facendola apparire come inutile e dispendiosa. Non è affatto così, abbiamo un opinione diametralmente opposta e vorremmo partecipare attivamente non alla facile loquacità mediatica ma all’elaborazione di serie e concrete proposte. Per questa ragione – concludono i due capigruppo – condividiamo lo spirito dell’iniziativa annunciata dal nostro segretario regionale Silvio Paolucci ma vorremo adottasse tempi più solerti per non apparire tardivi rispetto a decisioni che s’assumono altrove e ci verrebbero calate solo dall’alto”.