Quattro milioni di euro, a valere sui fondi Por Fers, sono utilizzabili dalle imprese per la costituzione di cinque nuovi poli di innovazione, che andranno a completare gli otto già esistenti. Il Bando per accedere alle risorse sarà pubblicato la prossima settimnana sul Burat.
Il provvedimento di Giunta è stato illustrato questa mattina dall’assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, nel corso della conferenza stampa convocata per presentare una ulteriore misura destinata alle imprese, “Brevetti+”, finanziata dal Ministero allo Sviluppo economico con una dotazione finanziaria di 30.5 milioni di euro.
I nuovi cinque poli di innovazione sono stati così individuati: Chimico-farmaceutico, Energia, Mobili-Arredamento. Gli ultimi due domini saranno proposti da altri comparti significati per il sistema produttivo regionale. Gli otto poli già in via di costituzione operano nei settori Automotive, Agroalimentare, ICT, Edilizia, Servizi Avanzati, Tessile Abbigliamento Calzaturiero, Turismo, Economia Sociale.
Le domande per i nuovi cinque Poli di Innovazione potranno essere presentate dalla data di pubblicazione sul Burat, per una durata di 30 giorni.
“Tra breve” ha annunciato Castiglione “altri due bandi comunitari Por Fers saranno approvati per sostenere i progetti di ricerca e servizi proposti dei costituendi cinque nuovi Poli. L’impegno che la Regione Abruzzo sta profondendo sui Poli di Innovazione, riconosciutoci anche a livello nazionale, visto che l’Abruzzo è tra le prime otto regioni italiane che più credono nelle forme aggregative, dimostra la nostra volontà di puntare alle sinergie che intendiamo volano per la crescita. L’innovazione rappresenta un elemento fondamentale per accettare le sfide del futuro con ottimismo e sufficiente spirito costruttivo”.
Gli ulteriori cinque Poli aggregheranno 300 aziende mentre è pari a 700 il numero delle imprese già facenti parte delle aggregazioni esistenti.
“I nuovi Poli di innovazione” ha concluso l’assessore “avranno successo nella misura in cui sapranno diventare luoghi dove il sapere ed il capitale sociale sapranno fare la differenza. Questa è la scommessa che ci apprestiamo a fare per il futuro, una scommessa difficile ma, se non siamo disposti ad ammettere la possibilità di fallire, non potremo mai creare le condizioni per nuovi modelli di crescita economica”.