Notaresco. “Apprendiamo che sono in corso indagini da parte della Procura su segnalazioni dell’ARTA riguardo alla gestione del Polo Tecnologico di Grasciano, in particolare al suo mancato isolamento al fine di evitare problematiche ambientali e di inquinamento. Queste indagini confermano quelle che sono le nostre critiche nella gestione politica e amministrativa di Cirsu e soprattutto le nostre preoccupazioni riguardo la creazione della nuova discarica di Grasciano 2”.
Lo ha dichiarato il segretario provinciale di Rifondazione Comunista, Marco Palermo, ribadendo che per il suo partito “è fondamentale e prioritario far chiarezza sia sulla gestione che sulla situazione ambientale, prima di ogni altra cosa. Tutti coloro che hanno cercato di rassicurarci riguardo i permessi e le garanzie ambientali sulla realizzazione della nuova discarica, sono gli stessi che ci garantivano anche la gestione del polo tecnologico. Visto che, a differenza di come sostiene qualcuno, i danni ambientali si sommano; non è vero che in un sito inquinato non è possibile aggravare la situazione. Il rischio è che un’intera zona del teramano diventi totalmente invivibile con enormi danni per tutto l’ambiente”.
Per il Partito Della Rifondazione Comunista avviare nuove discariche senza prima avere le dovute garanzie e sicurezze sulle criticità ambientali e sulle responsabilità gestionali sarebbe “sbagliato ed inopportuno, al fine di evitare disastri ambientali e danni alla salute dei cittadini. I nostri rappresentanti nelle istituzioni, come la consigliera di Mosciano Emilia Di Matteo, sono in prima linea nella richiesta di trasparenza e legittimità delle azioni amministrative che il CdA di Cirsu sta portando avanti in merito alla gestione del sito di Grasciano e alla paventata costruzione di una nuova discarica, proponendo – conclude Palermo – inoltre di prendere in considerazione l’idea di abbandonare la costruzione della Grasciano 2 e di valutare la costruzione di una discarica in una cava dismessa in località Montarone di Notaresco”.
La replica di Ziruolo. Sulla notizia circolata quest’oggi di un’imminente informazione di garanzia che dovrebbe interessare anche i vertici di Cirsu SpA per responsabilità oggettiva in merito ad un’ispezione dell’ARTA conclusa nella primavera del 2011, il presidente del Consorzio dei rifiuti, Andrea Ziruolo ha precisato che “pur affidandosi con fiducia alle indagini degli inquirenti, il CdA di Cirsu evidenzia che, da quanto si apprende dalle circostanziate notizie giornalistiche, la contestazione vedrebbe coinvolta la società in quanto proprietaria dell’impianto e non in qualità di soggetto gestore che avrebbe dovuto tenere i comportamenti oggetto dell’indagine. Si precisa, inoltre, che gli ultimi verbali della stessa ARTA non evidenziano alcuna criticità a sottolineare l’impegno di Cirsu sul tema ambientale”. Nel frattempo Ziruolo, pur in assenza di un formale documento di informazione di garanzia, ha già contattato le autorità inquirenti al fine “di offrire tutti i chiarimenti che dovessero essere necessari e di fugare ogni sospetto di malaffare nella gestione di un servizio di interesse pubblico. Al riguardo si precisa che gli attuali amministratori di Cirsu hanno già più volte collaborato con la giustizia per segnalare spontaneamente fatti emersi durante la propria gestione”.